Liu Xiaobo

intellettuale e attivista cinese (Changchun, Manciuria, 1955-Shenyang, 2017). Attivo nella lotta per i diritti civili in Cina, è stato più volte condannato dai tribunali cinesi per le sue attività politiche. Nell'anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani (2008), insieme ad altri ha sottoscritto la Charta 08 allo scopo di ottenere riforme politiche e sociali nel Paese, che consentissero una maggiore libertà di espressione, il rispetto dei diritti umani e l'introduzione di elezioni libere e democratiche. Nel dicembre dello stesso anno è stati arrestato e nel 2009 è stato condannato a 11 anni di detenzione. "Per la sua lunga e non violenta battaglia in favore dei diritti umani fondamentali in Cina" Liu Xiaobo è stato premiato con il Nobel per la pace nel 2010. Il governo cinese ha reagito negativamente alla decisione di attribuire il Nobel per la pace a Liu Xiaobo, giudicandolo  una mancanza di rispetto nei confronti del sistema giudiziario cinese. Le autorità cinesi hanno inoltre imposto gli arresti domiciliari alla moglie di  Liu Xiaobo, impedendole ogni contatto con la stampa straniera. La detenzione domiciliare è stata estesa a tutti i parenti di Liu Xiaobo, in modo che nessuno potesse ritirare il Premio Nobel. Nel 2017 è stato trasferito dal carcere a un ospedale di Shenyang a causa di un cancro al fegato, che il 13 luglio lo ha portato alla morte.

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