Lulu

protagonista dei drammi di F. Wedekind Lo spirito della terra (1895) e Il vaso di Pandora (1904), del film di G. W. PabstDie Büchse der Pandora (1928; tit. it. Lulù) e dell'opera musicale di A. Berg alla quale dà il nome (1928-35, rappresentata postuma a Zurigo il 2 giugno 1937 con la strumentazione del 3º atto completata da Schönberg). Creatura demoniaca, simbolo dei più elementari istinti umani che in una società corrotta divengono veicoli di corruzione, Lulu, senza volerlo e senza saperlo, semina con indifferenza distruzione e morte, correndo lei stessa, preda finale di Jack lo Squartatore, verso un eguale destino. Nell'opera di Berg la musica dodecafonica ricrea un clima amaro e allucinato in cui i molteplici atteggiamenti stilistici generano dimensioni ironico-sarcastiche, da commedia nera, e anche surreali. Ispirandosi anch'egli, per la sceneggiatura di L. Vajda, ai due drammi di Wedekind e avvalendosi di un'attrice di eccezionale fotogenia e bellezza, L. Brooks, Pabst realizzò con Lulù una delle sue opere più dense e sapienti, in cui meglio espresse la sua capacità di creare ambienti e atmosfere, teatro, o, per meglio dire, “quinta” di una progressione drammatica demoniaca, tra realismo “oggettivo” e residui espressionistici.

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