Mòtta San Giovanni

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comune in provincia di Reggio di Calabria (23 km), 450 m s.m., 46,73 km², 6449 ab. (mottesi), patrono: san Giovanni Evangelista (27 dicembre).

Centro del versante sudoccidentale dell'Aspromonte, posto su un colle isolato che domina il tratto di costa compreso tra la punta di Pellaro e il capo dell'Armi. Sviluppatosi in seguito alla distruzione di Santo Nocito, del quale era un semplice casale, appartenne a varie famiglie di feudatari, fino ai Ruffo di Bagnara (1605-1806). Fu quasi completamente distrutto dal terremoto del 1783. § La chiesa di San Giovanni Evangelista, rifatta alla fine del sec. XX, possiede una pregevole statua marmorea del santo, di scuola gaginesca (sec. XVI), mentre nella chiesa della Confraternita del Leandro (o della Madonna dell'Oleandro), poco lontano dall'abitato, si può vedere una statua marmorea della Madonna col Bambino dello stesso periodo, attribuita a Giuseppe Bottone. § All'agricoltura (olive, uva, bergamotti e ortaggi), all'allevamento (ovini, caprini e suini) e alla pesca si affiancano piccole attività industriali, nei settori alimentare (oleifici e produzione di bibite e acque gassate) e dei laterizi; è sviluppato l'artigianato della lavorazione della pietra, della ceramica e, in parte, del ferro battuto. § Nei dintorni, su un'altura rocciosa, il castello di Santo Nocito (o Sant'Aniceto) costituisce l'unico complesso militare calabrese di età prenormanna ben conservato, con le torri di guardia, la cortina muraria, la cisterna e le abitazioni dei funzionari di corte. Nei pressi, la cappella dell'Annunziata, in rovina, conserva tracce di affreschi bizantini. In località San Lazzaro sono i resti di una grandiosa villa romana.

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