Marè, Màuro

poeta dialettale (Roma 1935-1993). Di professione notaio, rappresenta l'espressione più interessante della poesia in dialetto romanesco degli anni Ottanta del sec. XX. Le sue prime raccolte (Ossi de pèrsica, 1980; Er mantello e la rota, 1982) non si discostano molto dalla contemporanea produzione vernacolare, ma con Sillabe e stelle (1986), la ricerca imbocca decisamente la strada di un espressionismo consapevole, soluzione stilistica coerente alla convinzione che il dialetto è lingua prebabelica, non mimetica o descrittiva. Nelle opere successive (Verso novunque, 1988; Controcore, 1993) la lingua di Marè tende a sottrarsi alle eleganze della lirica dialettale ricorrendo a metatesi, storpiature, neologismi. Nel 1994 è uscito il romanzo in lingua Controcielo.

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