Marìa Terèsa (imperatrice)

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arciduchessa d'Austria, imperatrice, regina d'Ungheria e di Boemia (Vienna 1717-1780). Figlia di Carlo VI e sua erede al trono secondo la Prammatica Sanzione, sposò Francesco Stefano di Lorena (1736) avendone sedici figli. La morte del padre (1740) scatenò una gara espansionistica a danno degli Asburgo, culminata negli accordi di Nymphenburg (1741) e nella guerra di successione austriaca (1740-48); alle ambizioni della Baviera e della Sassonia, della Spagna e della Francia, si aggiunse quella di Federico II di Prussia, che nel 1741 invase la Slesia. Maria Teresa, pur ricusando sempre di riconoscere la nuova realtà politica prussiana, dovette in parte cedere alle richieste di Federico (Paci di Breslavia, 1742, e di Dresda, 1745). Le difficoltà della guerra di successione, conclusasi con la consacrazione dei titoli di Maria Teresa e del marito, la convinsero invece dell'esigenza di riforme interne che garantissero forza e coesione. Conquistatasi l'appoggio degli Ungheresi con il riconoscimento dei loro peculiari diritti storici, iniziò con Haugwitz la riforma delle finanze e della giustizia, che rese autonome e centralizzate; fu istituita l'Accademia militare di Wiener Neustadt e l'università, in cui sarebbe fiorita la scuola di Vienna di medicina, fu sottratta ai gesuiti. Anche il periodo successivo, del “rovesciamento delle alleanze” e della guerra dei Sette anni (1756-63), portò più validi risultati nella politica interna che in quella estera. Sotto la direzione di Kaunitz si perfezionarono le riforme precedenti, con l'istituzione del Consiglio di Stato (1761) e di un catasto, sperimentato in Lombardia, per una più equa distribuzione delle imposte fondiarie; vennero inoltre alleviati i gravami fiscali sui contadini e riveduti i privilegi dei monasteri, superando le resistenze dei nobili e della Chiesa. Prostrata dagli impegni della guerra, chiamò a coreggente nel 1765 il figlio Giuseppe, continuando a esercitare però una funzione moderatrice in più occasioni. Si oppose a uno scontro con la Russia nei Balcani, a costo di qualche concessione territoriale, e cercò di difendere la pace anche in occasione della spartizione della Polonia (1772) e del tentativo di annessione della Baviera, su cui invece premeva Giuseppe II, desideroso di svincolarsi ormai dalla tutela materna. La rinuncia di Maria Teresa alla Baviera, siglata nei Patti di Teschen (1779), allontanò ancora per qualche tempo il pericolo di gravi complicazioni sul piano europeo.

Bibliografia

G. Peabody Gooch, M. T. and Other Studies, Londra, 1951; F. Walter, Männer um M. T., Vienna, 1951; J. Kallbrunner, Kaiserin Maria Theresias politisches Testament, Vienna, 1952; E. Crankshaw, Maria Teresa d'Austria, Milano, 1988; Jean Paul Bled, Maria Teresa d'Austria, Bologna, 2003; Maurizio Sangalli, Maria Teresa d'Asburgo l'arte del possibile, 2014; Licia Campi Pezzi, Maria Teresa d'Austria la sovrana riformatrice che salvò l'impero degli Asburgo, Trento, 2017. 

 

 

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