Meyer, Conrad Ferdinand

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scrittore svizzero di lingua tedesca (Zurigo 1825-Kilchberg, Zurigo, 1898). Figlio di un patrizio e di una calvinista nevrotica e suicida, fu egli stesso malato di mente negli ultimi sei anni della sua vita. Viaggiò in Francia e in Italia (1858 e 1871) in compagnia della sorella Betsy e soggiornò a lungo a Roma, che gli lasciò un'impressione indelebile. Conteso fra il rigorismo calvinista e l'ammirazione per i protagonisti della politica, tra la cultura francese e quella tedesca, per la quale optò soltanto nel 1870, maturò assai tardi ma si collocò ben presto accanto ai grandi realisti Keller e Gotthelf. Egli si rivolse tuttavia, per estraneità e fragilità verso il presente, nonché impressionato dallo studio di Burckhardt, a epoche lontane, alla leggenda e alla storia passata, preferendo le epoche violente, come il Rinascimento italiano e l'età della Riforma, in cui dominavano individui vitali e decisi e in cui la lotta per imporre le proprie scelte morali era più dura. L'esoticità del passato gli offre spunto per preziose stilizzazioni degli ambienti e per primi piani statuari e monumentali, e sfondi simbolici. I suoi capolavori sono le novelle Gustav Adolfs Page (1882; Il paggio di Gustavo Adolfo), Plautus im Nonnenkloster (1892; Plauto nel convento di monache), Die Hochzeit des Mönchs (1884; Le nozze del monaco) e i romanzi Die Versuchung des Pescara (1887; La tentazione del marchese di Pescara), Angela Borgia (1891), Der Heilige (1879; Il santo), di cui è protagonista Thomas Beckett. Aspri conflitti fra etica e politica sono al centro anche del poemetto Huttens letzte Tage (1871; Gli ultimi giorni di Hutten) e del popolare romanzo Jürg Jenatsch (1876), come pure delle ballate degli esordi (1867) e di parte delle poesie. La raffinatissima lirica di Meyer, uscita in edizione definitiva nel 1882, rivela il profondo legame dell'autore, in gioventù anche pittore, con le arti figurative e con la civiltà estetica del mondo latino.

Bibliografia

M. Pensa, Conrad Meyer, Bari, 1950; C. K. Fehr, Conrad Meyer, Stoccarda, 1971; A. Leclercq, L'oeuvre littéraire de Conrad Meyer, Lione, 1984.

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