Monferrato, marchesato del-

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"Per l'albero genealogico dei marchesi del Monferrato vedi il lemma del 13° volume." Tra i sec. X e XI, per lo smembramento della marca di Aleramo e della cessione di alcuni territori da parte di Berengario II, si costituì il marchesato del Monferrato, a capo del quale stettero gli Aleramici, che ebbero con Oddone I (m. prima del 991) e Anselmo (m. 998 ca.), entrambi figli di un Aleramo vissuto nel sec. X, rispettivamente il capostipite del ramo dei marchesi del Monferrato e quello di molti altri rami quali i marchesi di Bosco e del Ponzone, i marchesi di Saluzzo, di Busca, del Carretto, ecc. "La tavola con l’albero genealogico della dinastia è a pag. 116 del 15° volume." Il primo a portare il titolo di marchese del Monferrato fu Oddone II (m. 1084) nipote di Oddone I. Alleanze e gioco di parentele, splendore e decadenza della famiglia si riflessero con immediatezza nelle fortune del Monferrato che raggiunse notevole potenza con Guglielmo V il Vecchio (m. 1188), genero del Barbarossa, e con Guglielmo Lunga Spada (m. 1177) coi quali la famiglia iniziò, fra l'altro, la sua fortuna in Oriente. I fratelli di quest'ultimo Corrado(m. 1192) e Bonifacio I (m. 1207) divennero rispettivamente re di Gerusalemme e di Tessalonica dopo aver guidato la IV Crociata. Il Monferrato assurse alla sua massima potenza con Guglielmo VII il Grande (m. 1292), che distrusse il dominio angioino in Piemonte, mentre la famiglia aleramica si estingueva con Giovanni I (1277-1305) e Violante (m. 1316), entrambi figli di Guglielmo VII il Grande. Violante sposò Andronico II Paleologo, che lasciò il marchesato in eredità al figlio Teodoro I Paleologo (1292-1338); a questi seguirono: Giovanni II (1331-1372), Secondo Ottone o Secondotto (1360-1378), Giovanni III (m. 1381), Teodoro II (m. 1418), Giangiacomo (1395-1445), che dovette cedere parte delle terre alla sinistra del Po ad Amedeo VII di Savoia, Giovanni IV (m. 1464), Guglielmo VIII (1404-1483), Bonifacio III (m. 1494), Guglielmo IX(1486-1518), Bonifacio IV (1512-1530) e Giangiorgio (1488-1533). Sede del governo fu Chivasso fino al 1435 e in seguito Casale. Sempre costretto a difendersi dalle mire espansionistiche dei comuni vicini, Asti e Vercelli in particolare, e più tardi anche dei Savoia e dei Visconti, alla morte di Giangiorgio, che non aveva discendenza, il marchesato divenne debole e contesa preda di Federico II di Mantova, marito della nipote di Giangiorgio, e di Carlo II di Savoia; infine l'imperatore Carlo V, essendo il Monferrato feudo imperiale, nel 1536 intervenne e risolse di affidare il marchesato a Federico II. In seguito il territorio fu smembrato e divenne teatro di aspre contese, fino a che, dopo essere stato assegnato ai Savoia (1714), non seguì le sorti del Piemonte.

L. Usseglio, I marchesi di Monferrato in Italia e in Oriente, durante i secoli XII e XIII, 2 voll., Casale Monferrato, 1926; G. Fochesati, I Gonzaga di Mantova e l'ultimo duca, Milano, 1930; V. Tornielli, Architetture di otto secoli nel Monferrato, Casale Monferrato, 1957; G. Colli, Monferrato, Torino, 1960; A. Settia, Il Monferrato, Torino, 1986.

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