Montalto delle Marche

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comune in provincia di Ascoli Piceno (39 km), 513 m s.m., 34,11 km², 1977 ab. (montaltesi), patrono: san Vito (15 giugno).

Centro sulla dorsale che divide le valli dei fiumi Aso e Tesino. Già sottoposto all'abbazia di Farfa, nel Trecento passò in feudo ai Brunaforte e venne distrutto nel 1337. Conquistato nel 1443 da Francesco Sforza, deve la sua fama a Sisto V, che lo elevò a diocesi e vi fece costruire una cattedrale (1586). § Il paese è dominato dall'imponente mole della cattedrale dell'Assunta: iniziata da Domenico Fontana, continuata da Girolamo Rainaldi e quasi rifatta nell'Ottocento: conserva alcuni affreschi di Luigi Fontana e numerosi reliquiari. Nel cinquecentesco Palazzo Comunale vi sono la pinacoteca, il Museo Sestino e il Museo delle Carceri. Il museo diocesano conserva ricchi paramenti e preziose oreficerie. Nei dintorni sono le chiese di San Francesco (bifore romaniche e resti gotici) e di Sant'Agostino. A Porchia, la chiesa di Santa Lucia ha un campanile del Quattrocento, una cripta affrescata e una tavola di Vincenzo Pagani. A Patrignone è la chiesa di Santa Maria in Viminato di origine antichissima, rifatta nel sec. XV. § L'agricoltura (olive, uva, frutta e ortaggi) e l'allevamento di bovini e suini sono affiancati da aziende alimentari e dell'abbigliamento; notevole è il flusso turistico grazie alle buone attrezzature ricettive e al comparto agrituristico.

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