Sisto V

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(al secolo Felice Peretti). Papa (Grottammare, Ascoli Piceno, 1520-Roma 1590). Di famiglia contadina, entrò a 12 anni nei Minori conventuali. Generale della sua congregazione nel 1566, cardinale nel 1570 e vescovo di Fermo (1571-77), fu eletto papa nel 1585 succedendo a Gregorio XIII. Di carattere rigido ed energico, pose fine al disordine che regnava a Roma, eliminò in modo inesorabile il banditismo e riorganizzò l'amministrazione dello Stato. Soppressa ogni forma di nepotismo e, restaurate le finanze, attuò un vasto piano di opere pubbliche che andarono dalle nuove costruzioni edilizie (Palazzo Lateranense, Quirinale ecc.) all'apertura di nuovi quartieri e ai tentativi di prosciugamento dell'Agro Pontino. In politica estera mirò a evitare ogni ingerenza dei sovrani negli affari della Chiesa tentando di conservare l'equilibrio tra le potenze cattoliche. Impedì perciò che la Francia fosse dominata dagli ugonotti, ma non permise che la Spagna si rafforzasse in modo eccessivo; mantenne l'accordo con la Repubblica di Venezia, spinse Filippo II contro i protestanti d'Inghilterra e trattò senza asprezza Enrico IV di Borbone. Nel campo ecclesiastico applicò con rigore le norme del Concilio di Trento. Non prese posizione nella controversia sulla grazia, fissò a 70 il numero dei membri del Sacro Collegio e con la costituzione Immensa aeterni Dei (1588) istituì le 15 congregazioni cardinalizie dando all'amministrazione centrale della Chiesa l'assetto che in parte conserva tuttora.

Bibliografia

C. Bima, La bacchetta di Sisto V, Torino, 1959; I. De Feo, Sisto V, Milano, 1987.

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