Montebuòno

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comune in provincia di Rieti (40 km), 325 m s.m., 19,62 km², 913 ab. (montebonesi), patrono: san Vincenzo Ferreri (5 aprile).

Centro dei monti Sabini. Di origine romana, fu feudo della Chiesa. Occupato dai Savelli, possesso che fu confermato da papa Bonifacio IX (1401), dopo un breve periodo di sottomissione agli Orsini (1501-1503) tornò ai Savelli, che lo tennero fino al 1580 quando fu annesso alla Chiesa. § È cinto da mura medievali dominate da una torre cilindrica. La parrocchiale di San Giovanni Battista, anch'essa medievale, ma rimaneggiata nel sec. XVII, custodisce un dipinto del Cinquecento e un tabernacolo del Quattrocento. Nei pressi sono i resti di edifici romani e la chiesa di San Pietro (fine sec. XII), con basso campanile pendente; l'interno, a due navate, ha cappelle gotiche e affreschi dei sec. XIV e XV (quelli dell'abside sono di a G. da Roccantica). A Fianello sono i resti di un antico castello e la chiesa romanica di Santa Maria Assunta, con affreschi tardogotici, una cattedra vescovile marmorea e avanzi della cripta. § L'agricoltura, che produce olive, uva (vini DOC), cereali, miele, foraggi per l'allevamento bovino e ovino, rappresenta la principale risorsa economica, cui si aggiungono il comparto manifatturiero, attivo nei settori impiantistico, edile, lattiero-caseario, della lavorazione di carni, del legno, del ferro, della pietra, e numerosi frantoi. È centro di villeggiatura estiva, mentre il vicino monte Terminillo è meta di sport invernali.

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