Morèlli, Doménico

pittore italiano (Napoli 1826-1901). Studiò all'Accademia di Napoli con i maestri C. Guerra e C. Angelini, ma, sollecitato dal naturalismo di Filippo Palizzi, reagì ben presto alla pittura accademica, che tuttavia non rinnegò mai completamente. A Firenze entrò in contatto col gruppo del Caffè Michelangelo, quindi, desideroso di allargare le sue conoscenze artistiche, intraprese viaggi in Italia, in Germania e in Francia, dove visitò l'Esposizione Universale di Parigi (1855) sulla quale riferì ai macchiaioli. Ritornato a Napoli, elaborò uno stile verista fondato sulla preminenza della pennellata veloce e a macchia rispetto al disegno e lo applicò anche a grandi composizioni di contenuto ancora romantico, storico, religioso (T. Tasso ed Eleonora D'Este, 1867, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna; Il bagno pompeiano, Milano, collezione privata; Le tentazioni di S. Antonio, 1878, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Il meglio della sua produzione si ritrova comunque in alcuni ritratti (Ritratto di Virginia Villari, 1882, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e nei paesaggi a olio e ad acquerello eseguiti fra il 1870 e il 1885.

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