Muay Thai

Arte marziale e sport da combattimento noto anche come thai boxe, boxe thailandese, pugilato tailandese. È considerato lo sport nazionale della Thailandia. Il termine muay significa "combattimento, lotta"; i combattenti sono detti Nak Muay (Nak Muay Farang se non tailandesi). La disciplina avrebbe origini nel Regno del Siam, dove intorno al I secolo d.C. il popolo Ao-Lai creò uno stile di lotta che prevedeva l'uso delle armi e il combattimento corpo a corpo, chiamato Krabi Kabong. Intorno al XVIII secolo l’uso delle armi e il corpo a corpo divennero due discipline distinte; dalla seconda deriva il Muay Thai, lo stile di combattimento corpo a corpo che prevedeva l'uso delle braccia (gomiti, avambracci), delle mani (dita e nocche), delle gambe (tibia e ginocchia), della testa e dei piedi (pianta dorso e talloni). La disciplina è nota anche come “l’arte delle otto armi” o “la scienza degli otto arti” perché consente di utilizzare otto parti del corpo. All’inizio del XX secolo il Muay Thai venne regolamentato come uno sport moderno con influenze della boxe britannica (incontri da 3/5 round; delimitazione del ring); si diffuse in Europa negli anni Settanta, a partire da Olanda e Francia; la pratica di questa disciplina giunse in Italia solo negli anni Novanta. In quanto arte marziale di antiche origini, il Muay Thai ha ancora oggi una forte componente legata alle tradizioni tailandesi circa l’uso di amuleti e la pratica di rituali pre-combattimento. Particolarmente importante è il Kuen Suu Weitee, fase di meditazione, preghiera e gesti scaramantici che precede l’ingresso sul ring (anch’esso scandito da particolari gesti). All’ingresso segue la Ram Muay, danza rituale dai movimenti lenti e simbolici accompagnati da una musica che prende il nome di Dontree Muay (musica che accompagna tutto l’incontro intensificandosi quando lo scontro si fa più cruento). La Ram Muay è eseguita per ottenere il favore degli spiriti benigni e per scacciare gli spiriti maligni dal terreno dello scontro, oltre che come forma di stretching per riscaldare i muscoli e prepararli allo scontro. Anticamente essa serviva anche a mostrare devozione e reverenza al sovrano e al mentore del combattente (Wai Khru). La danza si conclude con la frase rituale “Da uomo diventi guerriero” che dà inizio allo scontro. Il combattente indossa tradizionalmente una serie di amuleti realizzati dal proprio maestro: i Kruang Ruang o i Pirod (bracciali di stoffa o corda intrecciati); i Suea- yan e Paa-yan tessuti di varia forma (maglietta tradizionale di colore rosso o fazzoletto tradizionale) con raffigurazioni e simboli mistici di energia chakra; immagini sacre e amuleti in bronzo portati sotto le dette fasce o tessuti.

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