Musil, Robert

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scrittore austriaco (Klagenfurt 1880-Ginevra 1942). Fu educato in un'accademia militare morava: qui è ambientato il primo racconto, Die Verwirrungen des Zöglings Törless (1906; I turbamenti del giovane Törless), intessuto sulla disumanità della disciplina scolastica e sui rapporti sadici fra i condiscepoli, torturati e torturatori. Il racconto, caratterizzato da molti tratti dell'espressionismo – che Musil peraltro detestava –, anticipa la gelida, matematica chiarezza e la sottile “vivisezione” dei sentimenti dello scrittore maturo, e avvia già la singolare ricerca musiliana di Dio fuori di Dio. Dall'accademia Musil passò al politecnico di Brno, poi a Berlino, dove studiò filosofia, psicologia e matematica, scrisse una tesi di filosofia su Mach e inventò un apparecchio per l'indagine sui colori (cromatometro di Musil). Rinunciò tuttavia alla carriera accademica per dedicarsi alla letteratura. Il primo frutto di tale esclusiva dedizione sono i due racconti Vereinigungen (1911; Unioni), due alquanto improbabili casi di tortuosa psicologia femminile. La prima guerra mondiale portò Musil, già redattore della Neue Rundschau, sul fronte italiano; l'esperienza appare nella novella La Grigia del trittico Drei Frauen (1924; Tre donne), tre torbide storie d'amore ricche di significati simbolici, in cui la relatività di tutto rende plausibile e interessante solo l'inverosimile o il puro possibile, mai il reale. Con i due lavori drammatici Die Schwärmer (1921; I fanatici) e Vinzenz und die Freundin bedeutender Männer (1924; Vincenzo e l'amica di uomini importanti) Musil s'inserì, al di là dell'espressionismo, nel teatro dell'assurdo. Dal 1931 al 1933 lo scrittore fu a Berlino, critico teatrale di tre giornali; di qui si spostò in Austria all'avvento di Hitler, sinché, nel 1938, annessa l'Austria alla Germania, si rifugiò in esilio volontario a Zurigo, dove con la moglie visse gli ultimi quattro anni degli aiuti degli amici e di magri diritti d'autore. Lavorava intensamente al suo capolavoro, Der Mann ohne Eigenschaften (L'uomo senza qualità), iniziato già nel 1898. Una prima parte del libro fu pubblicata nel 1930, una seconda nel 1933; il resto, incompiuto e consistente in una messe di abbozzi, postumo nel 1943. Il romanzo, in cui sull'azione prevale di gran lunga la riflessione, dilatata a veri e propri saggi, può essere accostato ai grandi esperimenti di dissoluzione e sintesi come la Recherche di Proust e l'Ulisse di Joyce. Anche Musil ricerca il suo passato, non però come Proust per fissarlo nella memoria, ma per trovarvi un senso. Egli tenta cioè di ricostruire la realtà secondo un ordine di cui essa gli pare priva: questo bisogno nasce dalla convinzione di Musil dell'inadeguatezza del linguaggio a esprimere la realtà, e si traduce nella sperimentazione di una nuova tecnica linguistica, che fa compiere a Musil un nuovo passo nella struttura del romanzo moderno. Oltre alla narrativa, Musil ha lasciato saggi e diari. Pressoché ignoto sino alla morte e scoperto solo nel dopoguerra, è assurto in pochi anni a fama mondiale.

J. Strekla, Kafka, Musil, Broch und die Entwicklung des zeitgenössichen Romans, Vienna-Hannover-Basilea, 1959; L. Mittner, in La letteratura tedesca e altri saggi, Torino, 1960; R. Pike, Musil, an Introduction to His Work, Ithaca, 1961; E. Kaiser, E. Wilkins, Musil, eine Einführung in das Werk, Stoccarda, 1962; A. Rendi, Musil, Milano, 1963; W. Bausinger, Studie zu einer historisch-kritischen Ausgabe von Musils Roman “Der Mann ohne Eigenschaften”, Amburgo, 1964; E. Fischer, K. Kraus, R. Musil, F. Kafka, Firenze, 1974; H. Hickman, Robert Musil e la cultura viennese, Roma, 1988.

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