Nèmbro

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comune in provincia di Bergamo (9 km), 309 m s.m., 15,22 km², 11.108 ab. (nembresi), patrono: Madonna dello Zuccarello (8 agosto).

Centro della bassa val Seriana, alla destra del fiume Serio. Già luogo di insediamenti in Età del Rame (come dimostrano i reperti archeologici), fu stazione militare romana, nota come Nembrum o Nimbrum; appartenne ai vescovi (sec. X) e al comune di Bergamo, poi ai Visconti (sec. XIV), a Pandolfo Malatesta (1408) e infine alla Repubblica di Venezia (1428).§ Il nucleo storico, che si snoda attorno a un asse centrale sinuoso caratterizzato da interessanti edifici dei sec. XV e XVI, conserva le chiese di San Sebastiano (sec. XV) e di Santa Maria (sec. XIV), con pregevoli affreschi quattrocenteschi all'interno. Notevole la parrocchiale di San Martino (1750), con cupola ellissoidale e all'interno dipinti del Talpino e di Antonio Cifrondi. Nei pressi dell'abitato, in posizione dominante, si trova il santuario della Madonna dello Zuccarello, del sec. XV ma successivamente rimaneggiato, raggiungibile attraverso una strada panoramica.§ L'industria, già fiorente nel sec. XIX, costituisce l'attività prevalente, incentrata sui settori alimentare (in particolare surgelati), tessile, metallurgico, meccanico (motori e ricambi per moto), degli imballaggi, dei materiali per l'edilizia e dell'abbigliamento. L'agricoltura produce soprattutto frutta (primizie e piccoli frutti) e ortaggi; è praticato l'allevamento bovino, ovino e caprino.

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