Nòva Milanése

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comune in provincia di Monza e Brianza, 175 m s.m., 5,81 km², 21.999 ab. (novesi), patrono: sant’ Antonino (ultima domenica di settembre).

Centro situato nella pianura irrigua fra il torrente Seveso e il fiume Lambro, sul canale Villoresi. Si trova al centro di un'area altamente urbanizzata compresa tra le due importanti arterie stradali che collegano il capoluogo lombardo rispettivamente a Como e a Lecco. Appartenne ai Visconti-Marliani, ai Pirovani, ai da Rho e agli Sforza, che lo concessero in feudo ai Ferreri. In seguito fu di varie famiglie, fino a quando nel 1732 passò dai Manriquez ai Rovelli di Como. § Nell'abitato sorgono la settecentesca parrocchiale di Sant'Antonino, restaurata nel Novecento, e la villa Manfredini, del sec. XVII. La villa Crosti Colombo, di origine quattrocentesca, fu ampliata nell'Ottocento; all'interno della Villa Vertua-Masolo è visitabile la Collezione Permanente delle Arti del Fuoco (opere contemporanee di ceramica) e dipinti donati dal pittore Vittorio Viviani, morto a Nova nel 1998. § L'economia si basa sull'industria, attiva nei settori tessile, poligrafico, chimico, meccanico di precisione, metalmeccanico (carrozzerie per auto), del mobile, dell'abbigliamento, della lavorazione della gomma (guarnizioni) e delle materie plastiche. L'agricoltura produce mais e foraggi per l'allevamento bovino.

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