Neo-Destour o Neo-Dastūr

partito politico tunisino. Le sue origini si possono far risalire al movimento autonomistico dei Giovani Tunisini (fondato nel 1907) e, poi, alla fusione (1920) di questo con il più incisivo partito Destour, sorto nel 1919 a opera dello sceicco ʽAbd al ʽAzīz Téalbi. Il programma della nuova formazione politica reclamava la costituzione di uno Stato a struttura liberale (Assemblea a suffragio universale, governo responsabile), parità di diritti tra Francesi e nativi, libertà di stampa, ecc. La Francia cercò di soffocare tali rivendicazioni, ma non riuscì nel suo intento, così come il Destour non si salvò dalla divisione interna tra moderati e progressisti. Dopo una serie di disordini, il residente francese, nel 1933, dichiarò illegale il partito. A questo punto la scissione fu inevitabile: al Vecchio Destour, partito borghese e di élite che chiedeva riforme “entro il protettorato”, si oppose il Neo-Destour, movimento di massa che esigeva la “fine del protettorato” e che aveva come capi Moḥammed Matari e Habib Burghiba. Dopo varie vicissitudini (confino ed esilio dei capi, lotte interne, crisi, esplosione della guerriglia) con la fine della seconda guerra mondiale e il trionfale definitivo rientro in Tunisia di Burghiba (1955) il Neo-Destour portò in breve il Paese alla completa indipendenza. Dopo la destituzione di Burghiba (1987) e l'avvio di un processo di democratizzazione, il Neo-Destour veniva trasformato in Raggruppamento costituzionale democratico (1988). Tale partito otteneva la maggioranza assoluta in tutte le elezioni tenutesi dal 1989 al 1999. Al Raggruppamento costituzionale democratico appartengono anche il presidente Zin el Abdin Ben Ali, succeduto a Burghiba e confermato nelle elezioni del 1989, 1994 e 1999, e il primo ministro Moḥammed Ghannouchi, eletto nel 1999.

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