Gli esordi

Pseudonimo del poeta cileno Neftalí Ricardo Reyes Basoalto (Parral 1904-Santiago 1973). Dopo gli studi medi a Tenuco, nel natio Meridione, frequentò l'Università di Santiago (dal 1921) senza laurearsi. Esordì con la raccolta di liriche Crepusculario (Crepuscolario, 1923), che rivela modi neosimbolisti e modernisti di limitata originalità, cui seguirono El hondero entusiasta (Il fromboliere entusiasta), ambizioso tentativo di poema cosmico-erotico, composto nel 1923, ma pubblicato solo dieci anni dopo, e Veinte poemas de amor y una Canción desesperada (1924; Venti canzoni d'amore e una canzone disperata), capolavoro del periodo giovanile in cui, abbandonando la struttura poetica tradizionale, esprime tensioni sensuali e passioni amorose con accenti surrealisti e immagini visionare. Dopo un periodo di silenzio, pubblicò Anillos (1926; Anelli) ed El habitante y su esperanza (1926; L'abitante e la sua speranza), raccolte di prose lirico-narrative, e Tentativa del hombre infinito (1926; Tentativi di un uomo infinito), prima testimonianza della raggiunta maturità.

La maturità

Nel 1927 un incarico consolare lo portò in Estremo Oriente, dove nacque la sua opera più valida, Residencia en la tierra (2 parti, 1933 e 1935, più una terza nata dalle posteriori esperienze della guerra civile spagnola, 1947; Residenza sulla terra). Tornato in Cile nel 1930, continuò la carriera diplomatica (Madrid, 1935; Parigi, 1939; Città di Messico, 1940; ecc.; ambasciatore a Parigi, 1970-72; inviato dal governo Allende, 1971-73), alternandola con periodi di attiva partecipazione alla vita politica cilena (fu candidato comunista alla presidenza della Repubblica nel 1970) e con lunghi soggiorni nei Paesi comunisti di Europa e Asia. L'adesione al Partito comunista (1945) coincise con l'inizio della composizione di un grande poema, Canto general (1950; Canto generale), esaltazione della natura e della storia dell'America Latina, culminante nell'inno alle “Alture di Macchu Picchu”.

Gli ultimi anni

Autore fecondissimo, Neruda pubblicò negli ultimi venti anni della sua vita oltre una ventina di raccolte liriche, fra le quali spiccano Odas elementales (3 vol., 1954-57; Odi elementari), Estravagario (1958; Estravagario), Cien senetos de amor (1959; Cento sonetti d'amore), il vasto Memorial de Isla Negra (5 vol., 1964; Memoriale di Isla Negra), Fin de mundo (1969; Fine del mondo) e Las piedras del cielo (1970; Le pietre del cielo). Mentre in tutte queste opere le rievocazioni autobiografiche e la trasfigurazione lirica dei paesaggi cileni sono particolarmente felici, in altre, come Incitación al nixonicidio (1973; Incitazione al nixonicidio ) la passione politica e il tono oratorio conducono a risultati molto meno felici. Neruda scrisse anche il lavoro teatrale Fulgor y muerte de Joaquín Murieta (1967; Splendore e morte di Joaquín Murieta) e qualche prosa. Considerato uno dei maggiori poeti del sec. XX (nel 1971 è stato insignito del premio Nobel per la letteratura), Neruda ha esercitato una enorme influenza sulla poesia spagnola contemporanea e ha conquistato notorietà internazionale. Postume sono apparsi le memorie Confieso que he vivido (1974; Confesso che ho vissuto), il libro di carattere autobiografico Para nacer he nacido (1977; Per nascere, sono nato) e diverse raccolte poetiche.

Bibliografia

M. de Lellis, Pablo Neruda, Buenos Aires, 1957; M. Aguirre, Genio y figura de Pablo Neruda, Buenos Aires, 1964; E. Rodríguez Monegal, El Viajero inmóvil, Buenos Aires, 1966; A. Melis, Neruda, Firenze, 1970; G. Bellini, Neruda. La vita, il pensiero, i testi esemplari, Milano, 1973; A. Angelini, Pablo Neruda, Montepulciano, 1989.

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