Nesin, Aziz

scrittore turco (İstanbul 1915-Çesme 1995). Dopo l'esperienza nell'Esercito della Turchia come ufficiale, si dedicò nel dopoguerra al giornalismo e alla narrativa. Di tendenze socialiste, nel 1946 fondò la rivista Markopasa dal taglio violentemente dissacratorio nei riguardi dei poteri costituiti. Le sue prime opere di narrativa ricalcarono lo spirito della sua rivista: satira spinta contro le istituzioni e le convenzioni sociali, con un linguaggio bruciante che fa ricorso anche ad espressioni dialettali. Si scagliò, sempre utilizzando l'arma della dissacrazione, anche contro le autorità religiose musulmane e contro il fondamentalismo islamico, sfoggiando in modo esplicito e provocatorio il suo ateismo. Nel 1972 istituì una fondazione per il sostentamento e l'inserimento nel mondo del lavoro dei bambini poveri. Tra i romanzi di maggior successo sono da menzionare La coda del cane (1955), Hamdi l’elefante (1956), Non possiamo essere uomini (1962), Viene il socialismo, si salvi chi può (1965), Sotto le armi (1966), I ragazzi di oggi sono dei geni (1967), Il dolce Betus (1974), Yanar non è né vivo né morto (1977), L’unica via (1978). Divenuto un simbolo dell'opposizione all'islamismo, nel 1993 scampò miracolosamente ad un attentato organizzato da gruppi di fondamentalisti.

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