Neto, Agostinho Antonio

poeta e leader nazionalista dell'Angola (Icolo e Bengo 1922-Mosca 1979). Impiegato nei servizi sanitari dell'Angola, studiò poi medicina a Coimbra e pubblicò dopo il 1947 alcune raccolte di poesie che riflettevano le sofferenze e l'anelito di libertà della sua gente. Accusato di attività antiportoghese, subì il carcere nel 1952 e nel 1955. Laureatosi nel 1958, fu tra i fondatori del Movimento Anti-coloniale. Tornato in Angola, fu arrestato nel 1960 ma riuscì a fuggire. Di nuovo sul fronte di lotta, nel 1962 fu eletto presidente del MPLA. Con la sua autorità di poeta e di uomo d'azione, Neto si adoperò per sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale e per assicurarsi l'aiuto concreto delle forze anticolonialiste. Divenuta l'Angola indipendente (1975), Neto ne fu eletto presidente e condusse la lotta contro le fazioni, armate e appoggiate dagli Occidentali, fino alla vittoria (1976). La sua opera poetica, iniziata nel 1945, con versi di lotta, diretti, duri, fortemente scanditi, è stata pubblicata dapprima in Italia con il titolo Con occhi asciutti (1961) e, più tardi, La rinuncia impossibile, infine in Portogallo col titolo Sagrada Esperança. Ha espresso le sue concenzioni marxiste in due saggi letterari: Sobre a literatura (1978) e Discurso sobre a cultura nacional (postumo, 1980).

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