Ninfale fiesolano

poemetto idillico-mitologico di Giovanni Boccaccio, composto presumibilmente fra il 1344 e il 1346. Al primitivo intento di spiegare miticamente i nomi di due corsi d'acqua dei pressi di Firenze, l'Africo e la Mensola, Boccaccio unisce un esuberante senso della natura e una rigogliosa affermazione dell'amore. Le ninfe dedite al culto di Diana abitano le colline di Fiesole: esse, per ordine della dea, non possono né amare né ricambiare amore. Il pastore Africo e la ninfa Mensola si amano e, con triste destino, muoiono nei fiumi che da loro prendono nome. La dura legge di Diana viene però infranta e una nuova civiltà si instaura, per l'avvenire, sui colli toscani.

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