OECE

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sigla di “Organizzazione Europea di Cooperazione Economica”. Organizzazione internazionale istituita a Parigi il 16 aprile 1948 per promuovere la ricostruzione economica dei Paesi europei, anzitutto utilizzando gli aiuti assicurati dagli Stati Uniti con il piano Marshall (European Recovery Program, o ERP) varato nel 1947 dall'amministrazione Truman. Vi parteciparono gli Stati: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia, Svizzera e Turchia, nonché le tre zone della Germania sottoposte al regime di occupazione rispettivamente americana, francese e inglese. Il 31 ottobre 1949 vi aderì la Repubblica federale di Germania; dal 1955 la Spagna partecipò ai lavori limitatamente alle questioni relative all'agricoltura e dal 1958 anche ad alcune altre, finché il 20 maggio 1959 divenne membro ordinario; la Iugoslavia, che dal 1955 aveva inviato “osservatori”, partecipò all'Agenzia Europea di Radioattività, mentre la Finlandia, dal 1959, partecipò al Comitato dei Trasporti Marittimi. In seguito alla ripresa economica dell'Europa, all'istituzione delle Comunità europee, all'acuirsi del problema di avviare allo sviluppo i Paesi economicamente sottosviluppati, si delineò l'esigenza di una riforma dell'organizzazione. Questa venne effettuata con l'istituzione dell'Organizzazione di Cooperazione e di Sviluppo Economico (OCSE).

Bibliografia

W. J. Ganshof van der Meersch, Organisations européennes, Bruxelles, 1966; M. A. G. van Meerhaeghe, International Economic Institutions, Londra, 1966; A. Campolongo, Organizzazioni economiche internazionali, Padova, 1969; D. W. Bowett, The law of International Institutions, Londra, 1970; C. A. Colliard, Institutions internationales, Parigi, 1970; T. Ballarino, Organizzazione internazionale, Milano, 1989.

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