comune in provincia di Nuoro (12 km), 379 m s.m., 165,37 km², 7604 ab. (olianesi), patrono: san Lussorio (21 agosto).

Generalità

Centro situato ai piedi del Supramonte, nella media valle del fiume Cedrino. L'abitato è caratterizzato da strade strette e tortuose, case tradizionali e bizzarri camini.

Storia

Sorto in una zona di insediamenti preistorici, appartenne nel Medioevo (sec. XI) alla curatoria di Saltelli, nell'ambito del Giudicato di Gallura. Passato al Giudicato d'Arborea nel sec. XIV, fu conquistato nel 1409 dagli Aragonesi che lo inserirono nella Contea di Quirra. Nel sec. XVII i gesuiti vi fondarono un collegio e diedero impulso all'economia introducendo la coltura del baco da seta. Nel 1839, con l'abolizione dei feudi, passò al demanio dagli ultimi feudatari, gli Osorio de la Cueva.

Arte

Nell'abitato sorgono le chiese secentesche di Nostra Signora di Itria e di Santa Croce; quest'ultima conserva numerosi antichi crocefissi e un Cristo Deposto in legno, utilizzato nei riti pasquali; l'ex parrocchiale di Santa Maria è del sec. XIII ma fu rimaneggiata in forme gotiche nel sec. XV. Al Seicento risalgono i resti della dimora del Majore, autorità amministrativa e giudiziaria, e il Collegio dei Gesuiti, accanto al quale sorge la chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, eretta nel sec. XVIII forse su progetto di Domenico Spotorno.

Economia

L'economia è in prevalenza agricola con vigneti, oliveti e mandorleti e allevamenti di ovini e caprini, cui si affiancano aziende alimentari (pregiati vini DOC, salumi e formaggi tipici); molto attivo l'artigianato dell'oreficeria, del legno intagliato e dei caratteristici scialli di seta ricamati che fanno parte dello splendido costume tradizionale femminile. È attivo il turismo di villeggiatura estiva ed escursionistico al Supramonte, alle sorgenti carsiche di su Gologone e alle numerose grotte.

Curiosità

Nel suggestivo rito pasquale S’Incontru due processioni, una che accompagna la statua della Madonna e una quella del Cristo Risorto, si incontrano nella piazza della chiesa di Santa Maria, salutate da salve di fucileria, e proseguono in unico corteo verso quella di Sant'Ignazio; i partecipanti indossano gli antichi costumi e cantano inni in lingua sarda. La processione della festa patronale di San Lussorgio invece è accompagnata da una sfilata di cavalli bardati a festa montati da cavalieri in costume tradizionale.

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