Pàolo V

(al secolo Camillo Borghese). Papa (Roma 1552-1621), abile giurista; dapprima legato in Spagna (1593), cardinale (1596) e governatore di Roma, salì al trono pontificio nel 1605 succedendo a Leone XI. Fermo difensore dei diritti della Chiesa, entrò in conflitto con Venezia per questioni giurisdizionali e la colpì di interdetto (1606). Suscitò così un fierissimo contrasto col potere civile che segnò l'inizio dello statalismo contro l'autorità papale e i privilegi ecclesiastici. Tentò di reagire alla Riforma protestante favorendo l'unione di principi cattolici, ma non riuscì nel suo intento; aiutò la Lega cattolica all'inizio della guerra dei Trent'anni, ma non volle condurre a fondo la sua opera e non ottenne perciò risultati apprezzabili. Spirito essenzialmente religioso, diede impulso alle missioni in Asia e in America, favorì la fondazione di nuovi ordini in Europa, pubblicò il nuovo rituale romano, impose l'obbligo di residenza agli ecclesiastici e fondò scuole per i poveri. Evitò di prendere posizione su questioni teologiche ancora troppo controverse e impose il silenzio o il rispetto delle opinioni degli avversari sul problema della grazia e dell'Immacolata Concezione. La sua indubbia apertura intellettuale non lo esentò tuttavia da episodi di repressione come la condanna del sistema copernicano. Moralmente esemplare, si mostrò però troppo debole nei confronti dei familiari che favorì in ogni modo. Abbellì Roma di opere grandiose; completò la basilica di S. Pietro, ampliò la rete stradale, sistemò l'approvvigionamento della città, prosciugò paludi intorno a Roma, fortificò Ferrara e fece costruire i porti di Fano e di Civitavecchia.

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