Copèrnico, Nicòla

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(Nikolaj Kopernik). Astronomo polacco (Thorn 1473-Frauenburg 1543), ideatore della teoria eliocentrica; si occupò inizialmente di studi giuridici a Cracovia nel 1491, continuandoli nel 1496 a Bologna, dove, oltre che ad argomenti legali, si dedicò, sotto la guida di Domenico M. Novara, anche all'astronomia, osservando direttamente occultazioni di stelle e altri fenomeni celesti. Soggiornò anche a Padova e a Ferrara, dove si laureò in giurisprudenza nel 1503. Tornato nello stesso anno a Cracovia, si stabilì in seguito a Frombork (allora Frauenburg), dove risiedette fino alla morte. Nella sua opera maggiore, De revolutionibus orbium coelestium libri VI, la cui prima copia, si dice, gli fu presentata sul letto di morte, Copernico. si oppose alla teoria tolemaica geocentrica, allora dominante, e, riprendendo la concezione cosmogonica già formulata nell'antichità da Aristarco e nel tardo Medioevo da Grossatesta, Buridano e Oresme, pose i principi del sistema eliocentrico secondo cui il Sole si trova immobile nel centro dell'universo, mentre la Terra e i pianeti, contro l'apparenza, ruotano attorno a esso. Tuttavia, come gli antichi, Copernico ritenne il moto circolare come naturale e caratteristico dei corpi celesti e dovette perciò ammettere ancora un certo numero di epicicli e di deferenti per spiegare la loro traiettoria; Copernico inoltre perseguì una trattazione puramente geometrica e descrittiva dei moti celesti e non fu quindi in grado di dare una risposta esauriente alle obiezioni rivolte alla sua teoria sulla base delle condizioni fisiche o dinamiche di tali moti, difficoltà superate con lo sviluppo della nuova meccanica a opera di Galileo, Cartesio e Newton. A Copernico rimane il merito di aver proposto un'interpretazione unitaria e coerente dei dati dedotti dalle osservazioni astronomiche, più semplice di quella antica anche se in contrasto con l'immediata evidenza. La teoria di Copernico finì con l'incontrare forti opposizioni perché contrastava con le interpretazioni della Bibbia e il pensiero teologico e filosofico del suo tempo, fortemente influenzato dalla filosofia della natura aristotelica. Nella prefazione al De revolutionibus scritta dal predicatore A. Osiander si tentava di limitare la teoria di Copernico a un puro esercizio di ricerca matematica. A questa capziosa interpretazione si ribellò Giordano Bruno, che fu il primo a trarre dall'opera di Copernico una nuova visione filosofica del mondo. Per quasi due secoli il nome del grande astronomo polacco era destinato, al di là delle sue stesse intenzioni, a divenire una bandiera per chi lottava contro l'autorità costituita sul terreno morale, religioso e scientifico .

Bibliografia

T. S. Kuhn, The Copernican Revolution, Cambridge (Massachusetts), 1957 (trad. it., Torino, 1972); T. W. Africa, Copernicus' Relation to Aristarchus and Pythagoras, in “Isis”, n. 52, pagg. 403-409, 1961; A. Koyre, La révolution astronomique, Parigi, 1961 (trad. it., Milano, 1966); W. R. Shea, Copernico, Galileo, Cartesio, Roma, 1989.

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