Pàris, Rènzo

narratore e poeta italiano (Celano, L'Aquila, 1944). Docente di lingua e letteratura francese presso l'Università di Salerno, ha esordito nel 1969 con alcune plaquettes di versi poi raccolte nel volume Album di famiglia (1990). Fortemente segnato dall'esperienza del '68, ha fatto di quella rivoluzione incompiuta il filo conduttore della sua scrittura, caratterizzata da uno stile volutamente povero e scarno. I suoi primi romanzi hanno ritratto una generazione randagia, vittima delle proprie utopie: Cani sciolti (1973) e La casa in comune (1977). Nel 1982 ha pubblicato un romanzo violentemente antipsicoanalitico Filo da torcere, seguito da Cattivi soggetti (1988) e Le luci di Roma (1991). Successivamente si è dedicato al mondo dell'emarginazione e dell'immigrazione con Squatter, una storia di case occupate (1999). Mentre in Ultimi dispacci della notte (1999) ha descritto la vicenda di un furto sacrilego ambientata nell'Abruzzo contadino.Nel 2005 ha pubblicato La croce tatuata sul controverso rapporto con la madre. Ultime opere: I ballatroni (2007), La vita personale (2009), La banda Apollinaire (2011), Il conte libertino (2013), Il fenicottero. Vita segreta di Ignazio Silone (2014), Pasolini. Ragazzo a vita (2015). 

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