Paludan-Muller, Fredrik

scrittore danese (Kjerteminde 1809-Copenaghen 1876). Mise a nudo nelle sue opere la fragilità umana, condannando la futile vita borghese della Danimarca del primo Ottocento. Il pessimismo pervade tutti i suoi poemi che incontrarono l'approvazione dei contemporanei più per l'eleganza dei versi che per il loro contenuto etico. Per la sua prima opera, il breve componimento epico La ballerina (1833), Paludan-Muller si ispirò a lord Byron, mentre col dramma epico Amore e Psiche (1834) confermò la sua preferenza per i temi classici. La fama di Paludan-Muller è soprattutto legata al poema epico Adam Homo (1848), centrato sulle contraddizioni del protagonista, che spreca la sua vita e sacrifica agli espedienti ogni ideale; egli riesce così a compiere la sua ascesa sociale e a conseguire titoli e onori. Condannando la mancanza di nobiltà d'animo negli uomini e di valori etici nella società moderna, Paludan-Muller rispecchiò in quest'opera la crisi e la disintegrazione degli ideali romantici.

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