Parmènide (filosofo)

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(greco Parmenídēs; latino Parmenídes). Filosofo greco (Elea prima metà sec. V a. C.); il suo pensiero costituisce una delle prime fondamentali affermazioni della filosofia greca, gettando le basi di quei principi metafisici sui quali poggerà l'intera metafisica classica. Difficilmente controllabili e controverse sono le notizie riguardanti la sua vita. Discussa è anche la dipendenza del suo pensiero da Senofane di Colofone, mentre sembra più certo il suo rapporto con la dottrina pitagorica. Già gli antichi conoscevano di Parmenide una sola opera, un poema speculativo, Sulla natura, del quale sono giunti a noi, oltre al proemio, buona parte della prima sezione del poema e scarsi frammenti della seconda. Oscuro già per gli antichi, il pensiero di Parmenide diventa per noi quasi enigmatico. Nel proemio si annuncia il carattere rigorosamente intellettuale assunto dalla ricerca in Parmenide, nettamente distinta dalla semplice opinione e volta solo alla verità. La ricerca fonda la sua rigorosità sulla necessità del suo oggetto che è l'essere stesso; in linea con la tradizione filosofica precedente, tesa alla ricerca della causa e pervenuta con Eraclito e il pensiero pitagorico al problema della struttura della realtà, Parmenide individuò nel concetto stesso di essere e nella sua chiarificazione il vero oggetto, identificando essere e pensiero. A ciò Parmenide giunge argomentando sulla necessità dell'essere – che è e non è possibile che non sia – che esclude la contraddizione, il cambiamento sostanziale, che non nasce e non perisce, che non può essere quindi il mondo sensibile. Così Parmenide oppone l'essere all'apparenza, ritrovando nel pensiero quei caratteri che devono appartenere all'essere; la sua affermazione famosa: “la stessa cosa sono l'essere e il pensare” costituirà un principio fermo per il platonismo. L'essere appare quindi a Parmenide dotato del carattere dell'assolutezza, della totalità, dell'unità: del tutto identico a se stesso, compiuto, senza divisione di parti, senza diseguaglianze. In tal modo il pensiero non può che pensare l'essere. Parmenide vede nella sfera la forma perfetta che simboleggia l'essere e concepisce come una sfera la struttura del mondo.

K. Freeman, The Presocratic Philosophers, Oxford, 1949; J. Zafiropulo, L'école éléate, Parigi, 1950; F. M. Cornford, Plato and Parmenide, Londra, 1951; G. Casertano, Parmenide, Napoli, 1989.

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