Patèlla, Luca Marìa

artista italiano (Roma 1938). Vissuto per alcuni anni in Francia e in America Meridionale, ha ricevuto una solida formazione in cui sono confluite, oltre a quelle artistiche, anche esperienze scientifiche e psicanalitiche. Patella ha introdotto in Italia l'uso artistico dei media, approdando in anni recenti anche a quelli digitali e telematici. Già precursore di tendenze concettuali (il suo filmato Terra animata del 1967 può essere considerato un archetipo di land art), è stato sempre un convinto sostenitore dell'interazione fra arte e cultura, anzi, “culture”, e ha da sempre utilizzato, per esprimersi, i linguaggi più differenti: pittura, scultura, oggetti-scultura, fotografia, video, film, grafica e scrittura. Artefice di molte opere, alcune delle quali conservate in noti musei (Stedelijk Museum di Amsterdam, Museum of Modern Art di New York, Galleria d'Arte Moderna di Roma), Patella ha partecipato, a partire dal 1966, a numerose edizioni della Biennale Internazionale d'Arte di Venezia e ha tenuto numerose personali all'estero, fra le più importanti delle quali ricordiamo “Reis dorheen L. Patella,1965-76”, Anversa (1976); “Mysterium Coniunctionis”, Bruxelles (1986); “Den Duck disenameled”, Muhka Museum di Anversa (1990). Dell'artista si segnalano anche originali saggi, in cui confluiscono arte, psicanalisi e linguistica: Jacques le fataliste, di Diderot, come autoencyclopédie (1985) e Indicazioni per una antologica/ontologica (1993).

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