Peacock, Thomas Love

scrittore inglese (Weymouth, Dorset, 1785-Lower Halliford, Surrey, 1866). Fu educato privatamente e acquistò una profonda conoscenza delle letterature classiche ed europee. Passò la maggior parte della vita al servizio della Compagnia delle Indie Orientali. Iniziò con alcune raccolte di versi, tra cui Palmyra and Other Poems (1806; Palmira e altri poemi), che furono bene accolti da Shelley, diventato suo amico. Tuttavia la vena autentica di Peacock si manifestò nel primo romanzo: Nightmare Abbey (1818; L'abbazia degli incubi), in cui dalle caricature di Coleridge, Shelley e Byron emerge una gustosa presa in giro del romanticismo. Seguirono i romanzi Maid Marian (1822; La fanciulla Marian), The Misfortunes of Elphin (1829; Le disavventure di Elphin), Crotchet Castle (1831; Castel Rampino), acuta satira dell'economia politica nascente, Gryll Grange (1860; Fattoria Gryll). Queste opere precorrono la più tarda voga del romanzo-conversazione: la trama non è che un pretesto, i caratteri sono appena delineati; è nei dialoghi brillanti e versatili che rivivono le mode e manie del tempo, osservate da uno spirito critico e penetrante che anima con dettagli pittoreschi e gustose caricature la tenue sostanza e la forma talvolta un po' pedante dei romanzi. La tendenza di Peacock alla razionalità che ricorda Voltaire e Diderot, lascia emergere qui e là, in alcune note più emotive e in un profondo senso del paesaggio, quella vena romantica che egli irride, tradendo il dualismo della sua natura.

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