Peloponnèso

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(Pelopónnisos). Regione della Grecia meridionale, 15.490 km², 577.903 ab. (2011), 37 ab./km², capoluogo: Tripoli. Province (nomói): Arcadia, Argolide, Corinzia, Laconia, Messenia. Confini: Grecia Occidentale (N), Golfo di Corinto (N), Attica (NE), Mare Egeo (S).

Generalità

Il Peloponneso è una regione peninsulare posta all'estremità meridionale della Penisola Balcanica. Nel Medioevo era chiamato Morea. Collegato alla parte continentale del territorio greco mediante l'istmo di Corinto, tagliato dal canale omonimo nel 1893, il Peloponneso si protende nel mar Mediterraneo separando il mar Ionio a W dal mar Egeo a E ed è articolato a sua volta nelle penisole minori terminanti nei capi Spathí, Malía, Matapán e Gallo; lungo le sue coste si aprono i golfi di Patrasso, Corinto, Egina, Nauplia, Laconia, Messenia e Arcadia. Il territorio è prevalentemente montuoso (monti Erimanto, Cillene, Taigeto, Parnone) ed è attraversato dai fiumi Eurotas, Pámisos, e Alfeo. Il clima è mediterraneo, con estati molto calde e inverni miti, talvolta ventosi. I principali centri urbani, oltre al capoluogo, sono Corinto, Calámata, collegate dall'autostrada A7. Calámata è anche sede di aeroporto.

Economia

L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, tabacco, olivo, vite, frutta), sull'allevamento ovino e caprino e sulla pesca; l'attività turistica è molto sviluppata grazie alla ricchezza culturale degli antichi siti: gli omerici palazzi di Agamennone a Micene e di Nestore a Pilo, il teatro di Epidauro (tra i meglio conservati in Grecia) e il santuario di Olimpia. Le città principali sono Calámata, Corinto, Pirgo, Tripoli, Sparta e Nauplia.

Storia

Il nome, di origine mitica (isola di Pelope), compare per la prima volta nelle Ciprie e nell'inno omerico ad Apollo. Nell'antichità il Peloponneso era diviso nelle seguenti regioni: a NW l'Elide (con Olimpia e il suo famoso santuario) e l'Acaia; a E l'Argolide (con Tirinto, Micene, Argo, Epidauro e Trezene); a S la Laconia (con la fertile valle dell'Eurota in cui sorgeva Sparta) e la Messenia (con il fiume Pámisos e il massiccio dell'Itona); al centro la regione montuosa dell'Arcadia. La presenza di una consistente popolazione nel Peloponneso è documentata già nell'età neolitica, mentre nella seconda metà del III millennio a. C. nasce la prima civiltà elladica. All'inizio del II millennio s'installano nella penisola Ioni e Achei, ma sul finire di quello stesso millennio la fiorente civiltà micenea (Micene, Tirinto, Pilo) si spegne con l'invasione dorica che si insedia più consistentemente nella Laconia. Seguono alcuni secoli oscuri ed è infine al nord che appaiono (sec. VIII-VII a. C.) i primi segni della rinascita in Argo (sotto il re Fidone), Corinto (prima potenza marittima della Grecia) e Olimpia con i suoi giochi panellenici. Ben presto però fu Sparta a esercitare la propria egemonia sul Peloponneso, sottomettendo la Messenia (sec. VII a. C.) e creando la Lega del Peloponneso (sec. VI a. C.) contro la quale cadde la stessa Atene (404 a. C.). Tuttavia il trionfo spartano non riuscì a egemonizzare l'intera Grecia perché ben presto vi pose fine Tebe con la vittoria di Leuttra (371 a. C.) e le successive campagne di Epaminonda. Più tardi Filippo II di Macedonia raggruppò gli Stati peloponnesiaci nella Lega di Corinto (337 a. C.), ma contro il dominio macedone si ricostituì la Lega Achea (280 a. C.) contro cui lottò, in un ultimo disperato sforzo, Sparta con il suo re Cleomene III (235-222 a. C.). Dopo la vittoria di Cinoscefale (197 a. C.) la Lega Achea sopravvisse sino al 146 a. C. quando la penisola entrò a far parte, con il resto della Grecia, dell'Impero romano. Con la crisi dell'Impero, il Peloponneso subì invasioni di barbari che si stanziarono nel territorio e furono assimilati. Nel sec. IX fu costituito in tema, per essere poi in seguito incorporato con la Grecia continentale. Dopo la caduta di Costantinopoli (1204), conquistato dai crociati, fu diviso in 12 baronie: a questo periodo risalgono le prime attestazioni del nome Morea. A partire dalla fine dello stesso sec. XIII i Bizantini ne iniziarono la riconquista, e nel 1349 il Peloponneso fu costituito in despotato, con capitale Mistrà, prima sotto i Cantacuzeni poi sotto i Paleologi. Fu sotto Teodoro Paleologo (sullo scorcio del sec. XIV) che si stabilirono nel Peloponneso ca. 10.000 Albanesi, per lo più pastori. Nel 1423 cominciarono le incursioni dei Turchi, che nel 1458 completarono la conquista della parte bizantina: Monemvasía e Corona, tenute dai Veneziani, caddero per ultime (1479). Fra il 1685 e il 1718 si ebbe la controffensiva del Morosini, poi il Peloponneso fu di nuovo saldamente in mano turca. Devastato dai Turco-Albanesi dopo la fallita rivolta del 1769, il Peloponneso fu uno dei centri più vivi della rivoluzione del 1821.

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