Definizione

agg. e sm. [sec. XIX; dalla città di Perm]. Periodo geologico sommitale del Paleozoico, detto anche Permico. Il controverso problema del limite tra Permiano e Carbonifero è dai più risolto attribuendo i terreni delle serie di Sakmara e di Artinsk al Permiano inferiore e non al Carbonifero.

Geologia

I livelli basali della formazione di Sakmara costituiscono convenzionalmente l'inizio del Permiano e dato che questa formazione si riconosce prevalentemente su basi litostratigrafiche, al di fuori del Bacino Russo è spesso problematico stabilire con precisione l'inizio del Permiano. "Per la suddivisione del Permiano vedi tabella al lemma del 15° volume." "Vedi tabella vol. 17, pag. 80" Il limite superiore non offre difficoltà coincidendo con quello tra Paleozoico e Mesozoico. Notevolmente controversa è anche la suddivisione del Permiano; le diverse scale cronostratigrafiche proposte seguono due orientamenti: per alcuni non è possibile applicare su scala mondiale le suddivisioni stabilite su eventi biologici locali e quindi si possono costruire scale valide solo nell'ambito dei singoli bacini, per altri invece è possibile tentare una suddivisione su scala mondiale facendo riferimento alle Ammoniti. Nella tabella sono indicate le suddivisioni proposte per alcune delle più significative aree permiane e una, proposta da Gerth, basata invece sull'evoluzione delle Ammoniti. Il Permiano è stato anche denominato Dyas in Germania dove si presenta diviso in due parti, una inferiore continentale (Rotliegendes), a sua volta divisa in due unità cronostratigrafiche, e una superiore marina (Zechstein). Il Permiano può essere considerato come un periodo di minima estensione dei mari in conseguenza di regressioni avvenute su quasi tutta la Terra sia all'inizio sia alla fine, con un breve intervallo di avanzamento dei mari quasi al termine del Permiano medio. Nel Permiano inferiore sul continente nordatlantico prevalevano le terre emerse sulle quali si accumulavano sedimenti continentali di ambiente desertico o subdesertico, frequentemente di colore rossastro, violaceo o verdastro, spesso con stratificazione incrociata analoga a quella dei depositi eolici, indicati come Arenarie Rosse Recenti per analogia con le Arenarie Rosse Antiche del Devoniano. Queste formazioni si estendono su vaste aree dell'Europa centroccidentale (Spagna, Francia, Inghilterra, Irlanda del Nord, regione di Oslo, Germania, dove sono tipicamente rappresentate da Rotliegendes) e dell'America Settentrionale (Appalachi, Nuova Scozia e Stati Uniti di SW, dove costituiscono alcuni paesaggi famosi come il Grand Canyon del Colorado, la Monument's Valley, ecc.). Potenti serie sedimentarie continentali si ritrovano in tutto l'antico continente di Gondwana; in particolare in Brasile e nell'Africa australe questi depositi contengono abbondanti resti di Vertebrati. Formazioni sedimentarie marine si hanno invece nella pianura russa, nella zona mediterranea (come indica la fauna siciliana del Sosio) e nell'America occidentale: estremità occidentale del Texas (fauna guadalupiana), Montagne Rocciose, altopiani occidentali e catene pacifiche, a testimonianza dell'esistenza di mari che si estendevano sull'America di NW, sulla fascia mesogea e sulla Russia centrale e settentrionale. Quest'ultimo bacino aveva una comunicazione temporanea attraverso l'Asia Minore con la Tetide che si allargava verso E a comprendere l'area delle grandi catene montuose dell'Asia meridionale e sud-orientale. Un'altra grande area emersa era ubicata a oriente del “braccio di mare russo” e corrispondeva al continente siberiano, o continente di Angara. Le condizioni paleogeografiche rimasero pressoché inalterate nel Permiano superiore per quanto riguarda il continente di Gondwana, mentre intervennero modificazioni anche sensibili per il continente nordatlantico: le regioni settentrionali dell'Inghilterra e della Germania furono invase da un mare epicontinentale chiuso, con una sedimentazione inizialmente calcareo-dolomitica alla quale seguì una sedimentazione di tipo evaporitico con potenti formazioni saline. Nel Permiano i fenomeni orogenetici hanno limitato significato (fasi saaliana e palatina) e rappresentano solo gli ultimi contraccolpi della grande orogenesi ercinica. Di ben maggior significato sono i fenomeni vulcanici che si manifestano con eruzioni di notevole entità, specialmente di porfidi quarziferi, porfiriti e melafiri in Scozia, Sassonia, Turingia, Vosgi, Foresta Nera, Provenza e nelle Alpi Centrali e Orientali: il piastrone porfirico atesino, in Alto Adige, viene considerato il più importante centro vulcanico europeo permocarbonifero. Colate laviche di notevole entità si conoscono anche nell'America Settentrionale: California, Nevada, Oregon e Idaho. Sotto l'aspetto climatico, il Permiano fu senza dubbio più asciutto e più vario chegli altri periodi paleozoici. Si constata infatti che esistevano contemporaneamente condizioni favorevoli allo sviluppo di vegetazione caratteristica di clima freddo-umido, cui si deve la formazione di significativi depositi di carbone specialmente in alcune parti dell'Asia e dell'Australia, così come climi caldi alternativamente umidi e asciutti, semiaridi e anche veri climi desertici riconoscibili nelle regioni boreali dove si hanno formazioni continentali desertiche e, soprattutto, depositi salini, indicatori di clima arido. Nelle terre australi si ha poi la testimonianza di climi freddi e freddo-umidi dalle tracce delle glaciazioni continentali presenti in Australia, India, Sudafrica, Brasile e Antartide: tilliti e rocce modellate dall'azione dei ghiacci. Le rocce permiane includono notevoli risorse in materiali economicamente sfruttabili come il petrolio di diversi bacini nordamericani, in particolare quello del Texas, dell'Oklahoma, del Kansas, i depositi salini come i fosfati dell'Idaho e dell'Utah e i depositi evaporitici della Germania, come quelli della regione di Stassfurt, depositi di carbone in Australia, India, Africa e, particolarmente, nel bacino di Kuzneck nella Siberia centro-orientale.

Paleontologia: flora e fauna

Nel Permiano si è verificato un notevole sviluppo dei Rettili con forte progresso e specializzazione nell'apparato scheletrico rispetto ai loro progenitori anfibi, che comunque permangono con gli Stegocefali (Archegosaurus, Eryops, ecc.). I Rettili sono molto diffusi nel Nordamerica (particolarmente nel Texas: Ophiacodon, Edaphosaurus, quest'ultimo presente anche nell'Europa centrale), in India, in Brasile, in Sudafrica e in Russia con i Seimuriamorfi, i Rincocefali, gli Areoscelidi, i Cotilosauri, i Pelicosauri, i Tecodonti e i Teromorfi. Tra gli organismi continentali sono da ricordare anche gli Insetti che, come è testimoniato da reperti in calcari del Permiano inferiore del Kansas, erano già presenti sulla Terra con tutte le loro maggiori suddivisioni. Nell'ambiente marino i pesci differiscono poco da quelli del Carbonifero con numerosi Ganoidi eterocerchi e rari Selaci; le Ammoniti presentano generi molto significativi per la stratigrafia (Properrinites, Perrinites, Waagenoceras, Timorites, Cyclolobus), abbondano Brachiopodi e Gasteropodi (in Italia, tra i primi, il Productus horridus che si rinviene nella fauna del Sosio in Sicilia e, tra i secondi, i Bellerophon che danno il nome a una formazione del Permiano inferiore delle Alpi meridionali, quella dei calcari a Bellerophon), mentre scompaiono con questo periodo i Trilobiti (con il genere Phillipsia nel Permiano inferiore) e i Fusulinidi che conservano però la loro importanza stratigrafica fino alla fine del periodo. La flora continentale europea dell'inizio del Permiano è simile a quella carbonifera ma se ne distingue in quanto presenta qualche forma particolare di felce e pteridosperma (Taeniopteris, Callipteris) e per un maggior sviluppo delle Conifere, che prevalgono decisamente nel Permiano superiore coi generi Walchia, Voltzia e Ullmannia; nel Permiano, infine, appaiono e si diffondono le Ginkgofite. Le due grandi province botaniche instauratesi verso la fine del Carbonifero, la “boreale”, con una ricca flora tropicale tipicizzata dal genere Pecopteris, e l'“australe”, con una flora più povera e monotona a Glossopteris, continuano a sussistere. In Italia rocce permiane si incontrano soprattutto nelle Alpi ma se ne conoscono anche in Sardegna, in Sicilia e nell'Appennino settentrionale. Per lo più si tratta di rocce formatesi in ambito continentale da sedimenti terrigeni provenienti dallo smantellamento di rilievi ercinici. Solo la zona orientale dell'Italia settentrionale è caratterizzata da prevalenti sedimenti marini, per lo più calcarei; in Sicilia spuntoni calcarei alloctoni contengono ricche e belle faune, come quelli del celebre giacimento del Sosio o di Palazzo Adriano, a S di Palermo, la cui ricchissima faunaha indotto alcuni autori a proporre l'istituzione di un piano, appunto il Sosiano.

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