Brachiòpodi

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Zoologia

sm. pl. [da brachio-+-podo]. Phylum (Brachiopoda) di ProtostomiBilateriCelomati esclusivamente marini che hanno forma simile a quella dei Bivalvi, in quanto il loro corpo è rivestito da una conchiglia composta da due valve. Mentre nei Bivalvi le valve sono situate a destra e a sinistra del corpo, nei Brachiopodi una è dorsale e una ventrale; quest'ultima si presenta spesso più convessa e più grande dell'altra. La conchiglia, che di frequente presenta, nello spessore, una serie di piccoli pori-canali, è chitinosa e parzialmente calcarea. Il corpo dell'animale, che termina generalmente con un peduncolo col quale si fissa al substrato, può essere distinto in tre regioni di cui quella centrale, o mesosoma, porta il lofoforo con i tentacoli tra i quali è posta la bocca. Nell'apparato digerente si possono distinguere l'esofago, lo stomaco e l'intestino, che può essere a fondo cieco oppure aprirsi nella cavità delimitata dai lembi del mantello. Nel celoma circola un liquido contenente amebociti. Questo apparato è però separato da quello circolatorio, in cui si possono distinguere un cuore e un vaso principale posti dorsalmente. L'escrezione avviene tramite uno o due paia di nefridi che sboccano nel celoma. I nefridi servono anche come gonodotti; le gonadi sono poste sulla parete della cavità celomatica. In genere questi animali sono a sessi separati ma alcuni sono ermafroditi; la fecondazione è esterna e la larva è simile alla trocofora. A seconda che le valve della conchiglia siano o meno articolate, i Brachiopodi vengono suddivisi negli ordini degli Articolati e degli Inarticolati. Attualmente il phylum è rappresentato da un numero relativamente ridotto di specie (poco più di 200), ma ebbe un successo evolutivo notevole, come testimoniato dall'elevato numero di specie note allo stato fossile (oltre 7000), a partire dal Cambriano.

Paleontologia

La presenza di Brachiopodi fossili analoghi agli attuali fin dal Cambriano fa supporre che le origini del gruppo vadano ricercate ancora più indietro nel tempo. Nei terreni precambriani tuttavia furono rinvenute solamente alcune rarissime e strane impronte attribuite, con notevoli dubbi, a Brachiopodi Inarticolati. La più ampia diffusione di Brachiopodi si ebbe nei mari del Paleozoico e del Mesozoico e le numerose forme a rapida evoluzione cui diedero origine durante la loro lunga storia evolutiva sono i due fattori che rendono questo gruppo animale assai utile in paleontologia nella datazione dei terreni. Se alcune specie ebbero un'evoluzione assai veloce, numerose altre si sono conservate pressoché inalterate per milioni di anni: è il caso del genere Ligula, diffuso attualmente, un vero e proprio fossile vivente i cui primi rappresentanti apparvero nel periodo Ordoviciano ben 400 milioni di anni fa.

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