Persiani

(greco Pérsai), tragedia di Eschilo, rappresentata ad Atene nel 472 a. C. La scena è collocata in Persia, nella reggia di Susa dove un araldo porta ad Atossa, vedova di Dario, la notizia della disfatta persiana a Salamina. L'ombra di Dario, evocata da Atossa, rivela le ragioni della sconfitta: responsabile è il figlio Serse, che ha offeso la giustizia divina con il suo orgoglio. La tragedia si conclude con l'arrivo di Serse mutilato e miserevole e il lamento del coro. Dall'opera (l'unica del teatro greco a noi nota a trattare argomenti contemporanei) emana una suggestione potente: Eschilo, che aveva partecipato alla battaglia di Salamina, non esalta la vittoria degli Ateniesi ma vi esprime l'esperienza e l'anima di un popolo vinto. § Del tutto occasionali, fuori della Grecia, le rappresentazioni di questa tragedia nei teatri contemporanei e generalmente limitate a sedi universitarie (per esempio, presso il Groupe du Théâtre Antique della Sorbona) e a spettacoli d'eccezione (notevole un'edizione allestita a Siracusa nel 1950 da G. Salvini, con V. Gassman nel ruolo dell'araldo).

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