Piàdena

Indice

comune in provincia di Cremona (30 km), 34 m s.m., 19,83 km², 3516 ab. (piadenesi), patrono: Maria Santissima Assunta (15 agosto).

Centro posto nella pianura alla destra del fiume Oglio. Di antichissime origini, come dimostrano numerosi reperti di età preistorica, gallica e romana, e i resti di un insediamento di costruzioni in legno (sec. X) rinvenuti nel territorio, nel 1019 venne donato da Bonifacio di Canossa all'episcopato di Cremona. Nel corso del sec. XIV subì le temporanee occupazioni dei Gonzaga, dei cremonesi, dei Visconti e dei veneziani, finché pervenne agli Sforza che nel 1494 lo infeudarono ai Sanseverino. Nel 1631 ne divennero signori gli Araldi. § Risalente al primo Seicento è l'antico convento dei gerolamini di San Sigismondo, strutturato intorno a un portico loggiato di stile rinascimentale, che è sede municipale e, dal 1960, ospita il Museo Civico Archeologico, con reperti rinvenuti nel territorio. La parrocchiale dell'Assunta, ricostruita in stile barocco a metà del sec. XVIII, conserva, all'interno, dipinti, di Sigismondo Benini e Gian Angelo Borroni; settecentesca è anche la villa Maggio-Trecchi, in località Vho. § L'economia è in parte agricola, con coltivazioni di cereali, ortaggi, frutta (melone tipico) e foraggi per l'allevamento di bovini e suini; è praticato il florovivaismo; le attività industriali sono presenti nei settori metalmeccanico (macchine agricole, enologiche, carpenterie, pompe e utensili vari), alimentare (pastifici e caseifici), tipografico, dell'abbigliamento (calzifici e maglifici) e degli imballaggi. § Dal 1962 il Gruppo Padano di Piadena è impegnato nella ricerca e nella conservazione dei canti e delle tradizioni popolari. Vi nacque l'umanista Bartolomeo Sacchi (1421-1481).

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