Picèrno

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comune in provincia di Potenza (23 km), 721 m s.m., 78,29 km², 5693 ab. (picernesi), patrono: san Nicola (9 maggio).

Centro situato alla destra della fiumara di Picerno. Denominato un tempo Pizeni, sorse come fortilizio normanno sulle rovine dell'antica Acerrona. Appartenne alla Contea di Potenza e in seguito a numerosi signori, tra cui i Sanseverino, i Caracciolo e i Pignatelli. Nel 1799 fu il campo di una violenta battaglia contro le truppe sanfediste. Fu danneggiato dai terremoti del 1857 e del 1980. § Nel paese, dominato da due torri medievali, sono numerosi edifici (sec. XVIII) con bei portali, tra cui si ricordano i palazzi Calenda e Salvia. La chiesa dell'Annunziata (sec. XIV) conserva un portale in legno con arco a sesto acuto e rilievi in pietra di epoca romana tardoimperiale. Nella chiesa del convento dei Cappuccini (1593) è custodita una tela a olio dell'Assunta di Francesco Paterno da Buccino (sec. XVII). La parrocchiale di San Nicola, ricostruita nel Settecento sui resti del castello medievale, custodisce, tra le molte opere lignee, un polittico del sec. XVI. Al 1462 risale la chiesa dell'Assunta, ristrutturata nell'Ottocento e meta di pellegrinaggio. Un bel ponte attraversa la fiumara di Tito. § L'economia si basa sull'agricoltura (cereali), l'allevamento (ovini, bovini e suini) e l'artigianato (legno e ferro). Operano aziende casearie e salumifici (rinomata la soppressata).

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