Pinter, Harold

drammaturgo e sceneggiatore cinematografico inglese (Londra 1930-2008). Rappresentante in chiave britannica del teatro dell'assurdo (non mancano in lui legami con Beckett), ha fatto sagace impiego di elementi come il senso misterioso di minaccia incombente, il grottesco, l'antipsicologismo, per costruire testi pervasi di un inquietante simbolismo: si veda il ricorrere della stanza come luogo chiuso che dovrebbe essere rassicurante ma in realtà non garantisce da intrusioni esterne (The Birthday Party, 1958, La festa del compleanno; The Dumb Waiter, 1960, Il calapranzi). Pinter, che si serve in modo personale del linguaggio quotidiano come mezzo di espressione dell'assurdo e dell'impossibilità (o non volontà) di comunicare, ha forse dato il meglio di se stesso in The Caretaker (1961; Il portiere). Del 1964 è Homecoming (Ritorno a casa), mentre No-Man's-Land (1975; Terra di nessuno), sull'incontro-scontro tra un grande critico e un poeta vagabondo, è stato valutato dalla critica come la miglior commedia del dopoguerra. Tra le altre opere si ricordano: Betrayal (1978; Tradimenti), A Kind of Alaska (1982; Una specie di Alaska), Mountain Language (1988; Lingua montanara) e Ashes to Ashes (1996; Ceneri alle ceneri). Nel 2000 ha portato sulle scene Selfportrait (Autoritratto), mentre nel 2002 è uscita in Italia Prove d'autore, raccolta di testi brevi che Pinter ha scritto durante tutta la sua lunga carriera. Per il cinema ha sceneggiato opere sue e di altri: The Caretaker per la regia di C. Donner (1963), Il servo (1963) e L'incidente (1967) di J. Losey, e recitato nel film Mojo (1997) di J. Butterworth. Pinter ha anche svolto, soprattutto come condirettore del National Theatre, un'importante attività di regista teatrale. Nel 2005 gli è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura, mentre nel 2007 ha ricevuto la Legion d'onore.

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