Pirandèllo, Fàusto

pittore italiano (Roma 1899-1975). Esordì alla Biennale di Venezia del 1926 con una pittura che rivelava i suoi interessi, da Cézanne a Braque, da Spadini a Casorati; più tardi fu influenzato anche dai modi dell'espressionismo di Kokoschka. Nel 1931 compì un fruttuoso soggiorno a Parigi e in seguito operò parallelamente ai pittori della Scuola romana. L'uso di una materia pittorica compatta e cretosa e il costante senso dell'ordine costruttivo impedirono all'influenza cubista di esercitare fino in fondo il processo di scomposizione dell'immagine, che si risolse invece in chiave metafisica. Successivamente l'artista pervenne a una figurazione semplificata (soprattutto nelle composizioni di nature morte), resa con una materia fattasi più leggera e scorrevole, di delicate e preziose tonalità (Le ventole, 1944; Natura morta con falco, 1950; Nudo, 1953).

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