Planck, Max Karl Ernst Ludwig

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fisico tedesco (Kiel 1858-Gottinga 1947). Compiuti gli studi universitari a Monaco e a Berlino, dove entrò in contatto con H. von Helmholtz, G. Kirchhoff e R. Clausius, insegnò nelle università di Monaco (1879), Kiel (1885) e Berlino (1889). Dedicatosi quasi esclusivamente allo studio della termodinamica, fu uno dei principali artefici del trapasso dalla fisica classica dell'Ottocento alla fisica moderna. Nel dicembre del 1900 presentò all'Accademia delle scienze di Berlino una memoria dal titolo: Zur Theorie des Gesetzes des Energieverteilung in Normalspektrum (Per la teoria della legge di distribuzione dell'energia nello spettro normale), nella quale, per spiegare le leggi dell'irraggiamento del corpo nero, avanzò la rivoluzionaria ipotesi che l'energia non fosse una grandezza continua ma discreta e che risultasse sempre multipla di un certo valore elementare non ulteriormente divisibile h, noto come costante di Planck. Alla quantità elementare di energia diede il nome di quantum, da cui la sua teoria, con quelle che ne derivarono, prese il nome di “teoria dei quanti”. Nella formula semi-empirica proposta da Planck, gli elementi di energia sono entità puramente teoriche postulate solo allo scopo di dare una spiegazione a fenomeni non altrimenti spiegabili. Il suo lavoro, quindi, non ottenne inizialmente il riconoscimento che meritava. Il principale ostacolo che impediva di comprenderne il valore consisteva nella difficoltà di trovare una interpretazione fisica per la costante h, il cosiddetto “quanto universale d'azione”. Ciò fu reso possibile da Einstein che, in una memoria del 1905 sulla produzione e trasformazione della luce, suggerì l'idea che i quanti di Planck potessero venir considerati, sotto certi aspetti, come pacchetti di radiazione luminosa (fotoni). La profonda innovazione concettuale proposta da Planck fu ben presto considerata una delle tappe decisive della storia della fisica contemporanea, concorrendo in misura essenziale all'elaborazione del modello atomico di N. Bohr, unanimemente riconosciuto come l'autentico inizio di una nuova era della fisica. Per i suoi successi scientifici, Planck ricevette numerose onorificenze e, nel 1918, fu insignito del premio Nobel per la fisica. § Per la formula di Planck per la radiazione monocromatica in funzione della lunghezza d'onda, vedi irraggiamento

Costante fisica universale (simbolo h) che compare nella formula che esprime il quanto (ossia l'unità discreta, indivisibile) di energia E contenuta in una radiazione di frequenza f: E=hf. La costante h vale 6,625∤10-34 J∤s. Si usa anche la costante di Planck razionalizzata , detta appunto acca tagliata.

J. Agassi, The Kirchhoff-Planck Radiation Law, in “Science”, 1967; H. Kretzschmar, M. Planck als Philosoph, Monaco, 1967; E. N. Hiebert, The Conception of Thermodynamics in the Scientific Thought of Mach and Planck, Friburgo in Brisgovia, 1968; J. L. Heilbron, I dilemmi di Max Planck, Torino, 1988.

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