Plechanov, Georgij Valentinovič

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filosofo russo (Gudalovka, Tambov, 1856-Terioki, Finlandia, 1918). Fondatore del marxismo teorico e politico in Russia, collaborò con Lenin fino al 1903, per poi avvicinarsi ai menscevichi, assumere un atteggiamento socialpatriottico durante la prima guerra mondiale e condannare la Rivoluzione d'Ottobre come atto volontaristico e prematuro. Nonostante questa involuzione politica e certi cedimenti al materialismo “volgare” o meccanicistico in ontologia e al kantismo in gnoseologia, che furono criticati da Lenin, Plechanov ha avuto una notevole influenza sulla fine dell'Ottocento quale difensore dell'ortodossia marx-engelsiana contro l'empiriocriticismo e le concezioni della storia e della politica dei populisti. Traduttore in russo di molte opere di Marx e di Engels – fra cui il Manifesto, tradotto nel 1882 –, Plechanov raggiunse i risultati filosofici più originali nello sforzo di fissare gli elementi di mediazione e di articolazione tra la struttura economica e la sovrastruttura ideologica in un'organica “sociologia” marxista. Opere principali: Sullo sviluppo della concezione monistica della storia (1895), Beiträge zur Geschichte des Materialismus (1896; Contributi alla storia del materialismo), La funzione della personalità nella storia (1898), Le questioni fondamentali del marxismo (1908).

W. A. Fomina, Die philosophischen Anschauugen G. W. Plechanows, Berlino, 1957; S. Baron, Between Marx and Lenin: George Plechanow, in “Revisionism, Essays in the History of Marxist Ideas”, Londra, 1962; P. Vranicki, Storia del marxismo, vol. I, Roma, 1971; P. Nordier, Avocat de Plechanov, Parigi, 1986.

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