Prévost-D'Exiles, Antoine-François

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scrittore francese (Hesdin, Artois, 1697-Saint-Firmin, Chantilly, 1763) noto come abate Prévost. Dopo aver studiato dai gesuiti decise di arruolarsi (1717), ma si pentì quasi subito del colpo di testa e tornò agli studi religiosi. Nel1720 entrò nell'ordine benedettino per dimenticare una passione amorosa e divenne abate. Ben presto si rivelò la sua vocazione di scrittore, sostituendosi in pieno a quella di studioso che lo aveva portato a collaborare a un'opera erudita, la Gallia christiana, e nel 1728 pubblicò il primo volume dei Mémoires et aventures d'un homme de qualité in gran parte autobiografici. Il settimo e ultimo volume, che apparve nel 1731, comprende l'Histoire du chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut, romanzo in cui una sottile indagine psicologica vibra di luce inquietante sul tema della passione, inserita in una cornice dove l'avventura è l'eco del mondo fantastico e delle inquietudini dell'autore evocate in un perfetto equilibrio di colpi di scena e di struggenti ripensamenti fino all'inevitabile conclusione tragica della storia. Specchio dei suoi personaggi, Prévost lasciò il convento e fuggì in Inghilterra, dove tradusse Richardson e altri autori, passò poi in Olanda e tornò in Francia nel 1734, divenendo, nel 1736, cappellano in casa del principe de Conti. Poco tempo dopo (1738) pubblicò Le philosophe anglais ou Histoire de M. Cleveland e nel 1740 Le doyen de Killerine nuova conferma della sua eccellenza nell'arte narrativa su temi esotici e romanzeschi che trovano l'incanto più sottile nell'Histoire d'une grecque moderne, pubblicato in quello stesso 1740 in cui abbandonava la gazzetta Le Pour et le Contre da lui fondata nel 1733. Nonostante la riappacificazione con la Chiesa, il suo carattere, insofferente di disciplina e anelante al nuovo, lo portò ancora una volta in conflitto a causa di alcuni scritti pubblicati su un giornale scandaloso. Si sottrasse alle conseguenze con l'esilio in Belgio e in Germania. Riapparve in Francia nel 1742 e riprese una fecondissima attività narrativa, di traduttore e di compilatore, senza però mai più raggiungere il vertice toccato con la ormai celeberrima storia di Manon Lescaut.

Bibliografia

C.-E. Engel, Voyages et découvertes de l'abbé Prévost, Parigi, 1939; H. Roddier, L'abbé Prévost, l'homme et l'œuvre, Parigi, 1955; C.-E. Engel, Le véritable abbé Prévost, Monaco, 1957.

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