Prini, Emilio

artista italiano (Brisino, Verbania, 1943). Dal 1967, data della sua partecipazione alla prima mostra dell'arte povera a Genova, al 1971 lavora intensamente, dimostrando un notevole eclettismo nell'uso dei materiali. Utilizza, con spirito giocoso, luce, fotografie, suoni e testi scritti, per esplorare la natura dell'esperienza e della percezione, e della relazione esistente tra realtà e rappresentazione. Prini è molto interessato al concetto di arte e ai suoi meccanismi: con metodo tipico degli artisti concettuali indaga la natura della fotografia attraverso i suoi progetti fotografici (uno di essi consiste nello scattare migliaia di fotografie, per anni, fino a quando la macchina fotografica non si rompe). Si ricorda inoltre l'invio del telegramma "Confermo adesione alla mostra" da esporre quale opera all'esposizione “Processi di pensiero visualizzati” (Lucerna 1970); con la serie di performance Perimetro (dal 1967), intendeva invece portare a pensare i luoghi dell'esposizione artistica, rendendo lo spettatore consapevole dello spazio e dei confini della stanza in cui si trovava (nella prima azione dei neon al centro di una galleria erano attivati dai suoni). In quegli anni partecipa a numerose esposizioni di livello nazionale e internazionale, in seguito la sua partecipazione a mostre ed eventi artistici si fa più rara.

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