Priène

(greco Prienē), antica città greca dell'Asia Minore, nella Ionia, ai piedi del monte Micale (Samsun dağ), alla destra della foce del fiume Meandro nel golfo di Latmo (Mar Egeo). Aderì alla rivolta ionica antipersiana e fu distrutta. Ricostruita, entrò a far parte della Lega Delio-Attica fino alla Pace di Antalcida quando ricadde sotto il dominio persiano. Ebbe un notevole sviluppo in età ellenistica e romana. § Gli scavi condotti tra il 1895 e il 1898 hanno messo in luce la città fondata alla metà del sec. IV a. C., costruita su quattro terrazze parallele e delimitata da mura che seguono l'irregolare andamento del terreno. Priene costituisce un esempio notevolissimo di urbanistica ellenistica per la sua struttura rigorosamente geometrica dove chiarissimi sono l'impianto ortogonale e l'organizzazione delle strade secondo due assi N-S ed E-W. L'agorá, disposta ca. all'incrocio dei due assi, era circondata su tre lati da portici destinati alle attività commerciali e sul quarto lato (N) da un portico racchiudente gli edifici amministrativi quali il pritaneo e il . Più a N si trovano i resti della palestra, del tempio di Atena Poliade, del teatro e, in posizione dominante, del tempio di Demetra; a S dell'agorá invece i resti dei ginnasi e dello stadio (sec. III). Notevoli anche i santuari di Zeus e di Asclepio e le case di abitazione, che spesso erano aperte nella parte inferiore in negozi o laboratori. Dalla zona urbana e da quelle circostanti provengono inoltre numerose opere di arte.

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