Pterosàuri

sm. pl. [sec. XIX; da ptero-+-sauro]. Ordine (Pterosauria) di Rettili Arcosauri comparsi alla fine del Trias ed estintisi nel Cretaceo. "Per il disegno di uno pterosauro del genere Rhamphorhynchus vedi il lemma del 16° volume." Gli Pterosauri erano rettili adattati al volo: "Per lo scheletro e la parziale ricostruzione di uno pterosauro del genere Rhamphorhynchus vedi il disegno a pg. 92 del 18° volume." infatti l'arto anteriore era modificato profondamente con l'allungamento dell'omero, del radio e dell'ulna, mentre più sottili appaiono le ossa dell'arto posteriore; il quarto dito della mano presenta una lunghezza smisurata, per cui consentiva l'apertura di una membrana laterale che era sostenuta dagli arti anteriori e posteriori. L'apertura di questa membrana poteva raggiungere i 9 m (Pteranodon) e consentiva, in quasi tutti i rettili, il volo librato, ma si ritiene che, fatta eccezione per le forme più evolute, essi adottassero il volo planato: ciò spiega il perdurare delle robuste dita adatte per arrampicarsi su alberi o rupi. Il loro cranio era alleggerito dalla presenza di ampie aperture; le lunghe mascelle, che inizialmente erano provviste di denti, nelle forme più evolute erano trasformate in un becco corneo. Lo scheletro del tronco era molto ridotto e con ossa munite di cavità atte ad alleggerire l'intera struttura, la coda era lunga e sottile e terminava in un'espansione a forma di foglia. Gli Pterosauri comprendono i sottordini dei Ranforinchi, vissuti fino al Giurassico superiore, e degli Pterodactili, comparsi nel Giurassico superiore ed estintisi alla fine del Cretaceo.

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