Putin, Vladimir

uomo politico russo (Leningrado, oggi San Pietroburgo, 1952). Dopo studi in legge nella città natale, negli anni Settanta e Ottanta ha svolto un'intensa attività all'interno del KGB All'inizio degli anni Novanta risale il suo ingresso nel mondo politico, in qualità di consigliere del sindaco di San Pietroburgo. Abbandonato l'incarico nel 1996, Putin si è trasferito a Mosca per lavorare al Cremlino, come responsabile dell'amministrazione presidenziale. Assunta nel luglio 1998 la carica di capo del Servizio Federale di Sicurezza, uno dei tre organismi sorti dalle ceneri del KGB, l'anno successivo è stato nominato primo ministro da Elcin, che lo ha anche designato come suo successore alla scadenza del mandato presidenziale. La crisi in Cecenia e le accuse di corruzione mosse al presidente e ad alcuni membri della sua famiglia hanno avuto però l'effetto di anticipare i tempi e così il 31 dicembre 1999, Putin ha assunto la carica di presidente della Federazione Russa, al posto del dimissionario Elcin. Fautore di una politica tesa ad avere buoni rapporti con l'Occidente, Putin si è schierato a fianco degli USA in occasione degli attentati terroristici del 2001 contro le torri gemelle di New York e il Pentagono e ha firmato uno storico accordo (maggio 2002) con cui la Russia è diventata partner strategico della NATO. Nell'ottobre 2002 ha dovuto affrontare una grave crisi interna causata dal sequestro, in un teatro di Mosca, di circa settecento persone per opera di un commando terrorista ceceno. La linea dura adottata da Putin nei confronti dei terroristi permetteva l'eliminazione del commando e la liberazione degli ostaggi, anche se un centinaio di questi moriva durante l'operazione di salvataggio. Nelle elezioni presidenziali del marzo 2004 Putin è stato riconfermato presidente. In politica estera Putin rafforzava l'egemonia russa sulle repubbliche ex-sovietiche, come testimonia in particoalre, l'appoggio al condidato filo-russo alle elezioni Ucraine del novembre 2004. Nel dicembre 2005 i paesi occidentali criticavano il presidente in seguito a un discorso alla Duma, in cui Putin definiva il crollo dell'Unione sovietica come «la più grave catastrofe geopolitica del secolo». Durante il G8 del luglio 2006, organizzato e presieduto dalla Federazione Russa, Putin ha siglato con G. W. Bush un accordo sul nuovo ordine nucleare per porre le basi per rivoluzionare l'approvvigionamento globale di energia; nell'aprile 2007 nel discorso annuale alla nazione il presidente ha ribadito la sua moratoria sul trattato sulle armi convenzionali in Europa. Nel maggio 2008 lasciava la presidenza a D. Medvedev che come primo atto ufficiale nominava lo stesso Putin premier. Nel marzo del 2012 arrivava il terzo mandato: Putin vinceva le elezioni presidenziali, al primo turno, con il 60% delle preferenze. Alcuni osservatori dell’OCSE rilevavano che le elezioni si erano svolte in violazione di molte norme elettorali. Nel periodo successivo esplodevano molte proteste contro Putin, a causa delle limitazioni imposte dalla sua leadership all’esercizio dei diritti civili garantiti dalla Costituzione. Le leggi approvate dalla Duma nel 2013 hanno avuto come conseguenza l’accusa a Putin da parte di osservatori internazionali di attuare una politica omofoba. Nel 2014, contestualmente allo scoppio della rivoluzione ucraina, autorizzava l’intervento militare a favore delle forze filorusse della Crimea. In seguito a un referendum popolare (non riconosciuto però dalla comunità internazionale) dichiarava l’annessione della Crimea. Nel 2015 Putin autorizzava l’intervento militare russo in Siria al fianco del presidente siriano Bashar al-Assad. Alle elezioni politiche del 2016 il partito di Putin otteneva maggioranza assoluta dei seggi alla Duma. Alle elezioni politiche del 2016 il partito di Putin otteneva maggioranza assoluta dei seggi alla Duma. Funzionari USA hanno accusato di aver condotto una cospirazione politica contro Hillary Clinton a favore di Donald Trump durante le elezioni presidenziali del 2016. Sia Putin che Trump hanno criticato e respinto le accuse. Nel 2018 Putin è stato rieletto presidente per un quarto mandato con il 76,69% Nel 2017 Amnesty International ha condannato Putin e il governo russo per aver escluso dalla candidatura, e imprigionato, il leader democratico  Aleksej Naval'nyj. Questi nell’agosto 2020 è stato avvelenato e, ricoverato a Berlino, ha accusato Putin di essere il mandante dell’avvelenamento. Al suo rientro in Russia, Naval'nyj e i suoi sostenitori sono stati arrestati. Nel febbraio 2022, dopo il riconoscimento da parte del governo russo delle repubbliche indipendentiste di Donetsk e Luhansk nella regione del Donbass (nell'Ucraina orientale), Putin ha innescato una pericolosa tensione diplomatica e militare a livello internazionale, che è sfociata nel bombardamento e nell'invasione del territorio ucraino da parte dell'esercito russo (24 febbraio).

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