Róssi, Aldo

architetto italiano (Milano 1931-1997). Nel 1955 iniziò la collaborazione con la rivista Casabella-Continuità, chiamato da Ernesto N. Rogers. Figura cardine fra le più influenti nel dibattito dell'architettura del Novecento, si impose come teorico e architetto fin dagli anni Sessanta del sec. XX, portando un forte rinnovamento culturale. Promotore di una rifondazione del linguaggio architettonico, i suoi progetti si basano sull'uso ripetuto di forme semplici, sugli archetipi classici, spesso caricati di valori simbolici. Tra il 1967 e il 1974 lavorò per il quartiere gallaratese di Milano e al progetto di un'unità residenziale nel complesso Monte Amiata. Nel 1971 terminò il progetto per il cimitero S. Cataldo a Modena e l'anno successivo ottenne la cattedra al Politecnico di Zurigo. Nel 1973 fu nominato direttore della sezione di architettura alla Triennale di Milano. Successivamente si dedicò all'edilizia scolastica e residenziale di piccola scala. Fra il 1983 e il 1987 realizzò, tra l'altro, diversi uffici, un teatro e una fontana a Perugia, e il Municipio di Borgoricco (Padova). Nel 1984 vinse il concorso per il Teatro Carlo Felice di Genova, in collaborazione con I. Gardella. Presente alla XVII Triennale di Milano nel 1986, partecipò, con un edificio residenziale (1981-87), alla realizzazione dell'IBA di Berlino. Alla fine degli anni Ottanta progettò per Milano il monumento a Pertini (1988-90) e il nuovo palasport (1988, in collaborazione con Ron Labinski). Contemporaneamente venne designato vincitore al concorso internazionale per il Deutsches Historisches Museum di Berlino. Nel 1990 partecipò al concorso per il nuovo palazzo del cinema al Lido di Venezia e approntò un progetto per la riorganizzazione del centro di Berlino. In quello stesso anno venne insignito del Pritzker Architecture Prize. Noto anche come designer, ha pubblicato nel 1966 il suo testo più celebre, L'architettura della città. Tra le sue ultime realizzazioni si ricordano il Museo di Maastricht (1992) e il progetto per trasformare, a Castellanza (Varese), l'ex cotonificio Cantoni nella sede del Libero Istituto Universitario Carlo Cattaneo (1994).

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