Rùbiu, Vittòrio

critico d'arte (Lucca 1928). Trasferitosi a Roma e laureatosi in filosofia, si appassionava alla danza, divenendo la della compagnia di balletto del coreografo ungherese A. Milloss. In questo ambiente, in cui movimento e pittura convivevano sul palcoscenico in un reale clima di sintesi delle arti, conobbe il critico Cesare Brandi. Si avvicinò all'arte contemporanea attratto dagli artisti che frequentavano Piazza del Popolo a Roma ed esponevano nelle gallerie d'arte più all'avanguardia della città: La Tartaruga di P. De Martiis, l'Obelisco di G. del Corso, La Salita di P. Liverani e poco più tardi, L'Attico di F. Sargentini. Nel 1963 ha ordinato il primo catalogo generale delle opere di A. Burri e nel 1976 ha firmato un saggio monografico sull'artista di Città di Castello. È stato assiduo collaboratore del , e della e tra i primi a scrivere di M. Schifano, P. Pascali, E. Mattiacci. Nell'estate del 2001 ha donato, insieme con la moglie Pinella, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, della quale era stato collaboratore, gran parte della collezione di opere d'arte raccolte con Brandi: ottantanove dipinti, sculture, opere grafiche, firmati dai più grandi maestri del Novecento come Burri, Capogrossi, Guttuso, Mafai, fino alla più giovane generazione dei Pascali, Cy Twombly, Kounellis.

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