Ramondino, Fabrìzia

scrittrice italiana (Napoli, 1936- Gaeta, 2008). Formatasi in ambiente internazionale, dopo aver vissuto in Spagna, Francia e Germania, è tornata nella città natale, ricollegandosi alla cultura d'origine attraverso un filtro personalissimo e di respiro europeo. Dopo gli anni dell'impegno sociale (Napoli: i disoccupati organizzati, 1977), si è dedicata interamente alla letteratura, affidandosi a narrazioni sensibili, attraversate da intensi elementi autobiografici. Al romanzo d'esordio, Althénopis (1981), sono seguiti i racconti Storie di patio (1983) e i romanzi Un giorno e mezzo (1988) e Stare di casa (1991). Appunti, note e ricordi di soggiorni in Germania sono raccolti nel volume Taccuino tedesco (1987). Ha inoltre curato con A. F. Muller l'antologia Dadapolis (1989), caleidoscopio di voci su Napoli di poeti, scrittori, artisti, studiosi. Dopo l'impegnativa pièce teatrale Terremoto con madre e figlia (1994), nel 1995 ha pubblicato il libro autobiografico In viaggio. In L’isola riflessa (1998) la Ramondino ha narrato, sempre con riferimenti autobiografici, alcune vicende storiche ambientate nell'isola di Ventotene. Con Passaggio a Trieste (2000) ha realizzato una sorta di diario sulla condizione di un gruppo di donne curate in un centro di salute mentale con metodi "basagliani". Nel 2001 ha pubblicato Guerra d'infanzia e di Spagna e nel 2002 Il libro dei sogni. Nel 2005 è uscito Arcangelo e altri racconti che in quindici racconti ricorda le tappe dell'Italia degli ultimi cinquant'anni dal dopoguerra al boom economico alle battaglie per i diritti civili fino al disorientamento contemporaneo. La sua ultima opera La via è uscita in libreria il giorno dopo il suo decesso, avvenuto il 23 giugno 2008.

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