Romanéngo

Indice

comune in provincia di Cremona (38 km), 83 m s.m., 14,88 km², 2517 ab. (romanenghesi), patrono: santi Giovanni Battista e Biagio (prima domenica di ottobre).

Centro situato nella pianura cremasca. Di origine longobarda, fu fortificato dai cremonesi, ma fu distrutto dai milanesi nel 1217. Nel sec. XV, infeudato ai Gambara, divenne possesso della Repubblica di Venezia, passando successivamente agli Stampa e agli Affaitati.§ Dipinti di Andrea Mainardi e di Giovan Battista Trotti (Madonna con Bambino e santi, 1586 ca.) sono conservati nella parrocchiale dei Santi Giovanni e Biagio, eretta in forme neoclassiche agli inizi dell'Ottocento.§ L'economia si basa sull'agricoltura, con colture intensive di cereali, ortaggi e foraggi per l'allevamento di bovini da latte e suini; è praticata l'apicoltura, con produzione di miele. L'industria opera nei settori tessile (filati, calze, abbigliamento e relativo indotto), metalmeccanico (carpenterie, impianti e macchine utensili), elettrotecnico, alimentare (prodotti da forno) e degli imballaggi.

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