Romanzo della Ròsa

(Roman de la Rose). Poema allegorico francese in due parti distinte, rispettivamente di 4058 e di 17.772 ottonari rimati a coppie, di epoche e autori diversi. La prima parte fu scritta da Guillaume de Lorris, che morì intorno al 1240 lasciando l'opera incompiuta; la seconda fu composta da Jean de Meung tra il 1275 e il 1280. Vi si trovano espressi tutti gli aspetti del Medioevo poetico francese: di qui l'immenso successo che l'accompagnò fino al Rinascimento. Nella prima parte il proposito del raffinato poeta sembra quello di realizzare un vero e proprio codice dell'amore cortese dedicato a una società aristocratica. Al centro dell'allegoria colloca la rosa che rappresenta la fanciulla amata da conquistare; intorno a lei numerose personificazioni poeticamente vive: Danger (il pericolo rappresentato dalle resistenze che oppone la donna), Bel Accueil (la buona accoglienza della donna che accetta gli omaggi), Dame Oiseuse (l'ozio tentatore), Déduit (il divertimento che regna nel giardino dalle mura dipinte con i simboli delle passioni e dei vizi), ecc. Di tutt'altro intento, la seconda parte sostituisce le allegorie cortesi con quelle di Ragione e Natura, e attacca l'amore, le donne, i vizi, le false credenze. Frutto di uno spirito critico lucidissimo, si trasforma in coraggiosa “summa” morale e satirica, in trattato scientifico-naturalistico.

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