Ruffini, Francésco

giurista e storico italiano (Lessolo, Ivrea, 1863-Torino 1934). Dopo essersi laureato in giurisprudenza a Torino, si perfezionò a Lipsia con il giurista E. Friedberg e nel 1893 ottenne la cattedra di diritto ecclesiastico a Genova, nel 1899 quella di storia del diritto a Torino e quindi nel 1908 quella di diritto ecclesiastico nella stessa università. Senatore dal 1914 e poi ministro dell'Istruzione, nel 1931 fu allontanato dall'insegnamento per aver manifestato la sua opposizione al fascismo e per non aver prestato giuramento come professore universitario. Applicando metodi già affermatisi in Germania, Ruffini impostò da un punto di vista rigorosamente laico lo studio del diritto canonico e del diritto ecclesiastico (disciplina della quale, insieme a F. Scaduto, viene considerato il fondatore). Andò poi allargando la sua indagine a quello che è il tema centrale della sua opera, la libertà religiosa. A essa dedicò le monografie La libertà religiosa. Storia dell'idea (1901), Libertà religiosa e separazione tra Stato e Chiesa (1913). A queste ricerche si collegarono anche gli studi sui riformatori del Cinquecento (La Polonia del Cinquecento e le origini del socinianesimo, 1932; Metodisti e Sociniani nella Ginevra della Restaurazione, 1936), raccolti con altri nel volume postumo Studi sui riformatori italiani (1955), sul giansenismo, raccolti nei volumi I giansenisti piemontesi e la conversione della madre di Cavour (1942) e Studi sul giansenismo (1943), e quelli dedicati a Cavour (La giovinezza del conte di Cavour, 1912; Ultimi studi sul conte di Cavour, 1936) e a Manzoni (La vita religiosa di Alessandro Manzoni, 1931). Molto importanti tra i restanti libri Diritti di libertà (1926) e Scritti giuridici minori (2 vol., 1936).

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